«Nuova pista di Peretola ed equilibrio idrico della Piana, le responsabilitą delle Amministrazioni precedenti»
Sulla opposizione del locale PD alla nuova pista unidirezionale
di Peretola
su Prato, onore al merito, per essere andato contro il loro
potente
governatore Rossi e, per esser chiari, contro l'altrettanto
potente manager
di F2i Vito Gamberale pronto, dalla piattaforma della
Società Aeroporto
(AdF), a gestire il business degli appalti.
Ma qui, cari Pratesi, si va in stato confusionale
poiché ci si deve
confrontare con un Giano Bifronte di Csn ed uno di Cdx.
Per quanto riguarda il Parco della Piana, prima di qualsiasi
altra
considerazione, il locale PD ed il celebre Pres. di Circ.
Mosca ci debbono
dire dove stavano e cosa facevano quando gli Alieni decisero
di trasformare
il torrente Vella che scorreva in un alveo di 4 mt. profondo
3 mt. senza
sponde, alimentato da una miriade di fossi per tutta la sua
estensione a
doppia esse nella Piana, con 4 ponti con arcate di 4 mt.
(opera idrica
Etrusca di bonifica della Piana, secondo gli archeologi) in
una
fogna tombata in tubazione di mt 1,5 di diametro.
Nel contempo, assistendo inerti alla indisturbata accessione
di immobili
per incrementi di terreno dell'antico alveo per uso
edificatorio, orti ed
ameni giardini di tanti cittadini fortunati (una volta
tanto!). Ma si
tratta pur sempre di demanio fluviale imprescrittibile, da
sdemanializzare
e mettere a patrimonio disponibile, mica regalato a babbo
morto a qualche
centinaia di fortunati.
Bisogna mettersi in testa, una volta per tutte, che spese a
gò gò,
acquisizioni ed espropri proletari, furono pie illusioni
oltreché
magagne giuridiche.
Tanto per intenderci: l'equilibrio idrico della Piana sembra
essere stato
sconvolto, servono ingenti risorse per ripristinarlo e della
cosa pubblica
non si potrà regalare proprio nulla a
chicchessia.
E da ultimo rivolgo un anatema ed un in invito alla Provincia
di Prato,
alla Regione, all'ex Consorzio Ombrone Pistoiese e Bisenzio;
all'Autorità
di Bacino dell'Arno cui apparteneva il detto Vella ed i suoi
tre affluenti
(fosso Paleosa, rio di Boscono, borro di Buriano) per gli
errori e le
disattenzioni del passato. E non è detto che la
programmata
cassa d'espansione del Vella all'imboccatura di Figline sia
un'idea felice,
anzi, data la sparizione di un alveo a valle, la rottura del
bacino a monte
costituirebbe un ulteriore pericolo per i centri abitati
della Piana.
Quegli Enti ed Autorità non possono chiamarsi fuori,
come han fatto sinora,
meglio si attivino ed alla svelta perché le
responsabilità conseguenti, ad
avviso dell'ultimo dei cittadini, sono dietro l'angolo.
Perché stavolta, come non mai, se "piove governo
ladro" ci sta tutto.
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