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Comune di Prato

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20/12/2013 15:33
Consiglio Comunale Promossa dai Ministeri della Difesa e degli Esteri

Il consigliere Lorusso di ritorno dalla missione diplomatico-umanitaria in Kosovo

L'anno prossimo in visita a Prato l’ex vice-primo ministro Mimoza Kusari Lila, oggi sindaco della città di Gjakova, per gettare le basi di future forme di collaborazione

Il consigliere comunale Federico Lorusso (Socialisti Riformisti ) ha preso parte alla missione diplomatico-umanitaria in Kosovo guidata dall’ europarlamentare  Alessandro Battilocchio e promossa dal Ministero della Difesa, dal Ministero degli Affari Esteri e dall'Unità di Crisi Italiana che si è tenuta dal 13 al 19 dicembre. 

Lo scopo era duplice:  il primo era quello di visitare tutte le istituzioni italiane nel territorio Kosovaro, le  basi militari presenti a Pristina e a Bech,  l'Ambasciatore Andreas Ferrarese, le strutture umanitarie ed il Vescovo Imzot Dode Gjergji.  In quest'ambito si è tenuto l’incontro con l’ex vice-primo ministro Mimoza Kusari Lila, oggi sindaco della città di Gjakova, che conta 200mila abitanti, e sono state gettate le basi per una sua visita a Prato l'anno prossimo per promuovere forme di collaborazione istituzionale ed economica tra le due città. Una prospettiva accolta molto positivamente dal sindaco Roberto Cenni, favorevole ad intrecciare nuovi rapporti commerciali, di aiuto e di scambio.

Il secondo obiettivo era visitare gli orfanotrofi e i villaggi in Kosovo e Macedonia, dove sono stati portati più di 200 kg di medicinali: là, come racconta il giovane consigliere Lorusso, manca tutto e i bambini addirittura camminano anche a piedi scalzi sul ghiaccio: «Non ci sono più risorse a disposizione neanche per i volontari che vogliono mantenere in piedi le strutture di aiuto - dice Lorusso - Se non facciamo qualcosa il loro destino è segnato. Per questo chiunque voglia in questi giorni  può mettersi in contatto con me e io sarò a disposizione per descrivere le criticità e darvi i modi per contribuire a far sì che anche i figli di una guerra dimenticata, non restino soli».

cb

1928/13

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