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Comune di Prato

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23/12/2013 12:05
Lana Interventi L'intervento del consigliere Pdl in seguito all'episodio di ieri alla Galleria d'arte al Canto alle Tre Gore

Vittorio Lana: «Flashmob di giovani artisti, attenti alle strumentalizzazioni politiche»

In seguito all'episodio del  flashmob organizzato ieri alla galleria artistica di Canto alle Tre Gore, interviene il consigliere comunale del Gruppo Pdl Vittorio Lana:

«Flash mob interessante quello organizzato ieri pomeriggio da un gruppo di giovani, accompagnati da giornalisti di tutte le testate locali, Tirreno in testa e con la presenza discreta di un convitato di pietra: il neo segretario del PD Gabriele Bosi, defilato ma attento a tutte le battute. Ho parlato con molti di loro dichiaratisi apolitici ed operatori culturali, ma le forze messe in campo hanno dimostrato esattamente il contrario. Perciò occhio alle strumentalizzazioni cari giovani: in campagna elettorale sono sempre dietro l'angolo e potreste incorrere nell'ennesima delusione. Comunque, l'aria della kermesse era quella della caccia alle streghe ed ho pensato che la protesta potesse riguardare il finanziamento da 1,6 milioni di euro dato dal governatore Rossi al Teatro sperimentale di Pontedera e zero euro a Prato, invece eran lì per quei miseri 35 mila euro elargiti dal sindaco Cenni per le Arti di strada del Canto alle Tre Gore e dintorni. Che di questi tempi son sempre quattrini, intendiamoci, ma il programma destinatario del contributo e' reale e visibile a tutti, nonché degno di rispetto perché sotteso a promuovere artisti privi di spazi propri, offrendo loro una struttura autogestita in uno spicchio di città a ridosso della Cattedrale nel quale i pratesi sembra quasi si vergognino di transitare. L'happening si è protratto per un paio d'ore di botta e risposta all'interno della sala gremita, tra i giovani più arrabbiati e Calamai, il quale, se riuscirà a ripetersi ed a portare così tanti giovani nello spazio gestito in San Giorgio, potrebbe fare davvero il miracolo di contribuire a ridare dignità ad un pezzo di centro storico.  Un unico appunto: ho visto qualche smorfietta di scherno di troppo per talune opere esposte e qualche attacco personale sopra le righe. Cosa ci si aspettava di vedere, Paolo Uccello o De Chirico? Perciò ho detto chiaro e tondo quel che lì per lì ho pensato: "Ragazzi prendete le distanze da questi atteggiamenti, a meno che non si voglia arrivare ai fuochi liberatori..."

Debbo anche aggiungere che la proposta del Calamai di apertura di quegli stessi spazi ai convenuti è  stata accolta con un certo distacco e questo sembrerebbe confermare l'assunto originario  "cui prodest"? Per il resto, mi faccio promotore a titolo personale di una discussione politica sui problemi sollevati». 

cb

1939/13

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