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Comune di Prato

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16/01/2014 17:14
Cenni Cerimonie La cerimonia questo pomeriggio in piazza S.M. delle Carceri dove sono state poste 5 pietre commemorative

"Pietre d'inciampo", completato il progetto in memoria dei cittadini pratesi arrestati e deportati

Il sindaco Roberto Cenni: "Per non perdere la memoria di quello che è successo"

Si è svolta oggi pomeriggio in piazza S.M. delle Carceri, alla presenza delle autorità cittadine e della giunta comunale, la cerimonia per il completamento del progetto “Pietre d’inciampo”, che ha visto porre in diversi luoghi della città dei sampietrini in ottone in ricordo dei pratesi deportati nei campi di sterminio nazisti. Il progetto fa parte della più ampia iniziativa ideata dall’artista berlinese Gunter Demnig e realizzata, a partire dal 1995, in diverse città europee. 28 le “pietre” poste che vanno ad unirsi alle 12 già collocate in città lo scorso anno, per un totale di 40, in ricordo di coloro, tra gli oltre 150 deportati pratesi, le cui famiglie hanno concesso l’autorizzazione. I luoghi scelti per la posa sono stati quelli in cui è avvenuto l’arresto dei deportati.

Durante la cerimonia il sindaco Roberto Cenni ha scoperto, insieme ai parenti delle vittime, 5 “pietre d’inciampo” in memoria dei pratesi arrestati proprio in piazza delle Carceri il 7 marzo 1944 e deportati nel campo di concentramento di Mauthausen: Attilio Lombardi, Mario Fagotti, Porsenna Nannicini, Antonio Cecchi e Giuseppe Calamai. «Prato ha aderito volentieri a questo progetto - ha commentato il sindaco Cenni -, affinché rimanesse un segno tangibile di testimonianza di questa tragedia, per far sì che fatti del genere non accadano mai più. L’artista ha avuto una splendida idea per non perdere la memoria di quello che è successo».

Presente alla celebrazione anche Giancarlo Biagini, presidente della sezione pratese dell’Associazione Nazionale Deportati: «Le pietre sono evidenti e ben visibili, affinché venga facile per chi passa soffermarsi a guardarle. I nomi che vi sono scritti trasmettono la commozione per le vite che hanno rappresentato, i luoghi e le date ricordano la storia, soprattutto alle generazioni future».

Con questa intento, tra il pubblico che ha assistito alla cerimonia, anche gli alunni di una classe IV della scuola primaria Fabio Filzi.

Il progetto “Pietre d’inciampo” è realizzato in collaborazione con la Comunità ebraica di Firenze, l'Associazione per il gemellaggio Prato-Ebensee, l'Aned e il Museo della Deportazione e della Resistenza di Figline di Prato.

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