Rapporto IRPET, la dichiarazione dell'assessore Aldo Milone
A seguito dei dati emersi dal rapporto dell'IRPET l'assessore alla Sicurezza Aldo Milone dichiara quanto segue:
"Anche se il rapporto dell'IRPET presenta diverse inesattezze
come ad esempio il numero dei lavoratori al nero, circa 9mila sono
quanti gli abitanti di Poggio a Caiano e non credo che siano pochi,
il dato è inattendibile perchè il numero di aziende
controllate dal gruppo interforze, che ha fornito i numeri,
è di appena 1/3 rispetto alle circa 4mila operanti nel
settore delle confezioni, da questo studio è emerso che
l'illegalità presente nel distretto "parallelo" è
ormai un dato accertato anche da questa ricerca dell'Istituto
toscano che ha, tra l'altro, evidenziato l'evasione di un miliardo
di euro annua. Ma la cosa che mi ha colpito di più, anche se
non più di tanto, è stata la dichiarazione del
Governatore Rossi che ha paragonato Prato a Lampedusa per la
violazione dei diritti umani. Mi dispiace che Rossi se ne sia
accorto solo dopo la nota tragedia del 1 dicembre scorso. Quante
volte in questi ultimi 4 anni, dopo i quasi quotidiani controlli,
abbiamo evidenziato nei vari comunicati stampa le condizioni in cui
vivevano i lavoratori cinesi? Quante volte abbiamo rappresentato la
presenza dei lavoratori al nero, quasi al 90 percento, e dei
clandestini nelle confezioni cinesi? Purtroppo questa situazione
non è cambiata neanche dopo il 1° dicembre anche alla
luce dei controlli che sono stati portati avanti. Ma la mia rabbia
è diretta anche contro la sinistra pratese che ha sempre
osteggiato questi controlli, ritenendoli inutili, che andavano
nella direzione di porre fine a questo fenomeno costituito da una
serie di violazioni dei diritti umani, come ha giustamente detto,
con notevole ritardo, il Presidente della Regione Toscana, Rossi.
Non pretendo le scuse per le più disparate accuse ricevute
ma almeno un "mea culpa", anche se in politica un gesto del genere
è molto raro".
Condividi su: