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Comune di Prato

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31/01/2014 13:26
Interventi Il consigliere degli Indipendenti per Prato risponde alle dichiarazioni del Pd sul S. Stefano

Gestri sul nuovo ospedale: «Respingiamo la propaganda politica fatta a spese della salute dei cittadini»

Il consigliere comunale Luciano Gestri degli Indipendenti per Prato interviene in risposta alle affermazioni del Pd pubblicate stamani con cui si dice basta alle polemiche sul nuovo ospedale Santo Stefano.

«Gli Indipendenti per Prato respingono la propaganda politica fatta a spese della salute dei cittadini, pur riconfermando la mozione di sfiducia nei confronti dei vertici della Asl  presentata dal sottoscritto in Consiglio comunale. Mozione che sarà discussa e votata il giorno  17 febbraio nel Consiglio straordinario  rimandato di un mese per indisponibilità dell’assessore Marroni.  Esprimo una forte critica sul rinvio determinato dall’assessore, che aveva il dovere di presentarsi nel Consiglio concordato per il 20 gennaio. Saranno i cittadini a giudicare e a constatare il suo atteggiamento e le prestazioni sanitarie ricevute dall’apertura del nuovo ospedale ad oggi. Vorrei ricordare agli amici del Pd e al suo capogruppo in Consiglio comunale che  tutti i giorni, dall’apertura del nuovo ospedale, siamo su  tutte le cronache locali per casi anche gravi di disservizio provocato a coloro che si recano nella struttura. Non vorrei tornare su alcune vicende: familiari che hanno chiamato i carabinieri per un intervento, utenti costretti a rivolgersi ad altri ospedali come nel caso di una prestazione da otorino, barelle nei corridoi, erogazione in ritardo dei pasti ai ricoverati, cittadini che si costituiscono in un comitato per la difesa dall’inquinamento atmosferico e acustico.

     Indiscutibilmente siamo tutti per la crescita, caro capogruppo Carlesi, ma dobbiamo tener conto delle denunce dei cittadini e delle risposte in alcuni casi non ricevute e mai pubblicizzate sulla stampa.

     In risposta al responsabile per la sanità del Pd vorrei ricordare che a tutt’oggi non esiste una rete completa di assistenza territoriale che permetta di alleggerire il lavoro non solo del pronto soccorso ma che consenta di erogare un servizio domiciliare ai cittadini per la continuità assistenziale, senza parlare delle strutture sanitarie territoriali sovraffollate, a volte irraggiungibili per gli anziani e mal distribuite sul territorio.

      Vorrei ricordare inoltre agli amici del Pd che i progetti per alta intensità di cura, già collaudati in ospedali europei, dopo qualche mese sono stati rivisti ed aboliti cambiando completamente il processo organizzativo. Forse qualcuno lo ha dimenticato».

cb

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