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Comune di Prato

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05/03/2014 14:59
Caverni Mobilitą Eseguiti a tempo di record i lavori di ripristino del manto stradale

Domani la riapertura del sottopasso di via Paronese

Le infiltrazioni d'acqua incanalate in tubi di drenaggio verso le canaline laterali di scolo. Prosegue lo studio di fattibilitą per intervenire in maniera definitiva sul problema dell'innalzamento della falda

Riaprirà domani mattina giovedì 6 marzo il sottopasso di via Paronese all'incrocio con via Roma: sono conclusi infatti i lavori urgenti cominciati il 24 febbraio per coprire le buche sul fondo stradale causate dalle infiltrazioni d'acqua dovute all'innalzamento della falda sotterranea e ridistendere il manto d'asfalto. In pratica l'acqua è stata incanalata in tubi di drenaggio collegati alle canalette laterali e alle grate di scolo, in modo da "salvare" l'asfalto da nuove fratture. Per ridurre al minimo i disagi per la mobilità dell'area dovuti alla chiusura di un'arteria così importante, i lavori sono stati eseguiti dal Servizio Strade del Comune a ritmi serrati, nonostante le difficoltà di operare in afflusso continuo di acqua e in condizioni meteo non ottimali: L'intervento è stato eseguito in una settimana, praticamente a tempo di record, considerando le condizioni in cui è avvenuto - afferma l'assessore alla Mobilità e ai Lavori Pubblici Roberto Caverni - «L'obiettivo era infatti ridurre i disagi per il traffico e gli abitanti della zona. Non si tratta comunque di un intervento definitivo, perchè da qui all'estate bisognerà capire come si può risolvere il problema della falda che ora ha superato di un metro circa la parte più bassa del sottopassaggio».

Infatti al di là dell'intervento tampone diretto a ripristinare la circolazione e le condizioni di sicurezza, per risolvere  il problema dell'innalzamento della falda acquifera prosegue lo studio di fattibilità tecnica su una soluzione che prevede la realizzazione di un pozzo di drenaggio in corrispondenza del sottopasso di via Paronese collegandolo con il vicino impianto di depurazione Gida, in modo da convogliare le acque verso l'acquedotto industriale e servire così le aziende del Macrolotto e di Montemurlo e quelle florovivaistiche di Tavola. Una soluzione radicale, ma che comporta tempi più lunghi.  

cb

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