Il nuovo allestimento
Il compito dell’allestimento museografico consiste
essenzialmente nella creazione di un immaginario possibile intorno
al corpus delle opere e dei luoghi che le ospitano.
Il Palazzo ha sempre avuto un legame fortissimo con la sua
città e dall’inizio del Novecento raccoglie molte
opere che si trovavano in chiese ed istituzioni emblematiche
per la storia di Prato.
Se c’è uno spazio che rappresenta più di
ogni altro il Museo, questo è il
grande salone dedicato ai capolavori dal Tardogotico al
Rinascimento. La disposizione parte da una
configurazione classica a schema ecclesiale, dove i polittici sono
collocati alla stregua di altari laterali e le opere di Filippo
Lippi sono poste nel fulcro dell’aula,
all’interno di una struttura ottagonale.
L’allestimento valorizza le opere, chiudendo le cornici
dei polittici e delle pale (anche quelle esposte al secondo piano)
con una pannellatura rivestita di tessuto, come un prezioso
passe-partout.
I pannelli sono mobili, facili da spostare nel tempo
secondo le esigenze variabili degli allestimenti futuri.
La soluzione permette la lettura ottimale dei caratteri
architettonici e decorativi dello spazio nella sua interezza e si
fonda sulla valorizzazione dell’opera d’arte e della
sua aura. Per questo gli
approfondimenti multimediali sono individuati in
posizioni evidenti, ma non invasive, e distaccate dall’opera
originale.
Il ricorso al tessuto in tutto l'allestimento del Museo non
è mai convenzionale: esso richiama caratteristiche storiche
visive e tattili tradizionali, nell’uso delle tele e delle
sete. Infatti il tessuto rappresenta uno dei materiali classici
degli allestimenti storici e allo stesso tempo il simbolo di Prato,
il prodotto che per eccellenza coniuga dati economici, storici,
estetici. Le tinte individuate corrispondono a sfumature insolite e
sorprendenti, contenute e calibrate in relazione alla natura delle
opere esposte, che sono piene di colore.
Non c’è dubbio che Palazzo Pretorio possa svolgere
per la città un ruolo di catalizzatore identitario, in un
momento di difficoltà e di ricerca di nuove strategie. Esso
contribuirà a raccontare una storia preziosa agli abitanti
di Prato e ai suoi visitatori.
Il progetto di allestimento è di Adolfo Natalini,
Guicciardini & Magni Architetti, vincitori del bando indetto
dall'Amministrazione comunale nel 2012, che sono autori tra
l’altro del Museo Galileo di Firenze e del progetto per il
nuovo Museo dell’Opera di S. Maria del Fiore a Firenze. Il
progetto grafico è dello studio Rovai, il progetto
illuminotecnico di Barbara Balestrieri, le installazioni
multimediali sono di Roberto Creton.
cb
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