Distretto parallelo, l'intervento del consigliere Vittorio Lana
In merito alla situazione del distretto parallelo, il consigliere del gruppo Pdl Vittorio Lana dichiara quanto segue:
“Dopo il battage mediatico su quegli sfortunati cittadini cinesi arsi vivi nel Macrolotto industriale, con l'intermezzo dei riflettori accesi sul Quirinale per il Sindaco Cenni e gli altri rappresentanti Istituzionali ricevuti dal Presidente Napolitano, la vita di tutti i giorni e di tutte le notti ha ripreso a scorrere con ritmi ancora più intensi nella Chinatown nostrana.
Dopo i momenti di autentica partecipazione per l'immane tragedia, ad una più attenta e cinica osservazione, verrebbe anzi da dire che l'unico reale intermezzo è stato il Capodanno cinese di metà febbraio, segnato dall'Anno del Cavallo. Ai più attenti osservatori non è sfuggito certamente l'incredibile nuovo flusso diuturno di Tir di questi giorni, sotteso al consolidamento della piattaforma logistica e distributiva del tessile Made in China. Tanto lontane appaiono le schermaglie politiche sul numero dei clandestini e sul modo migliore per affrontare le criticità di un pezzo di filiera del tessile - abbigliamento informati, come sono, agli usi e costumi della madrepatria asiatica, del tutto incompatibili con i rapporti di lavoro occidentali.
Ancor prima del mancato rispetto di norme di sicurezza, di lavoro nero e sfruttamento schiavista di clandestini, evasioni fiscali e contributive, pagamenti per contanti, irregolari rimesse valutarie all'estero tramite money transfer, esiste un problema culturale e di organizzazione del lavoro che solo alcuni esponenti di associazioni italo-cinesi sembrano interessati per ora ad affrontare. E non è poco. Tuttavia, molti immigrati, da decenni in Italia, non sono minimamente interessati nemmeno alla cittadinanza ius soli, tant'è che mandano i figli a studiare in Cina, figurarsi.
Ma son maturi i tempi per una scelta di campo: gli operatori economici cinesi più illuminati devono dimostrare di essere interessati a costituire, sia attraverso oculati acquisti dalla filiera storica che in joint venture, quel polo europeo del pronto moda, da molti evocato, andando finalmente a completare la filiera del tessile-abbigliamento in questa che è e vuol restare, la capitale continentale del settore. Anche l'Unione Industriali, le Associazioni di categoria e dei Macrolotti, se ci sono, battano un colpo e facciano la loro parte.
L'invito del sindaco Cenni e di alcuni esponenti politici di vario segno è stato esplicito. Fermo restando lo standard di controlli sul territorio, sinora portato avanti, che non potrà essere messo in discussione ed è prevedibile che continui ad essere integrato dai più approfonditi livelli cognitivi dei fenomeni osservati, di competenza delle Istituzioni governative. Non ci sono più alibi, per nessuno”.
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