salta la barra


Comune di Prato

 indietro
18/03/2014 15:42
Interventi L'intervento del capogruppo della Lega Toscana Paradiso in seguito al voto della Commissione Urbanistica

Condominio solidale per separati, votare contro significa voltare le spalle ai problemi di tante famiglie»

Il progetto prevedeva 5 appartamenti da 45 mq con area giochi per bambini e cucina comune
«Sono tantissimi i genitori separati che si trovano in condizioni di indigenza e che tra alimenti da pagare e spese non hanno la possibilità di rifarsi una vita ed avere una casa: per questo è davvero incompresibile l'atteggiamento del Nuovo Centrodestra, del Pd e degli Indipendenti per Prato, che oggi hanno detto no al condominio per padri separati accampando come scusa la difesa dell'ambiente» Così il capogruppo consiliare della Lega Toscana Emilio Paradiso commenta quanto avvenuto stamani nella Commissione Urbanistica, chiamata a votare appunto sulla realizzazione di un condominio solidale per separati. Si tratta di cinque appartamenti da 45 mq ciascuno con annessa area giochi e cucina comune per la socializzazione: il terreno individuato, già reso edificabile dal piano Secchi, si trova a Cafaggio, in via Leopardi. La Regione, tramite un bando del 2012, aveva concesso 800 mila euro per il progetto. «Il tentativo della maggioranza era dare un segnale di aiuto alle famiglie che già vivono il dramma di una separazione e devono anche affrontare spinose questioni economiche, aggravate dalla crisi - prosegue Paradiso - era un modo per dare una mano ai tanti padri che non possono permettersi di pagare un affitto e sono costretti a farsi ospitare dai genitori, se ne hanno la possibilità, o a stare in qualche affittacamere. Ridicolo tirar fuori il consumo di suolo come pretesto, dato che si tratta di 300 mq di costruito, a fronte delle colate di cemento approvate in passato dal centrosinistra per agevolare gli interessi privati e la speculazione, vedi il Parco Prato. Evidentemente le questioni da campagna elettorale prevalgono sui problemi veri della gente. Dire no a progetti solidali come questo significa voltare le spalle ai cittadini».

410/14

Condividi su: Condividi su Facebook Condividi su Google Bookmarks Condividi su Twitter
 indietro  inizio pagina