Prato vince con i fondi librari antichi
Con 90 punti su 100, il progetto pratese coordinato dalla Biblioteca Lazzerini è risultato dunque il migliore fra i 9 presentati in tutta la regione, riuscendo ad ottenere un finanziamento regionale di ben 10.000 euro su un costo complessivo di 15.000. E questo sia per la sua qualità, che per l’importanza e il rilievo culturale delle raccolte librarie, 1.150 opere in tutto, oggetto degli interventi.
"È un ulteriore riconoscimento del valore delle biblioteche pratesi - commenta l'assessore alla cultura Anna Beltrame -, del loro patrimonio librario e delle persone che le rendono vive, a cominciare dal direttore della Lazzerini Franco Neri e dal suo staff. La passione per quello che si fa, la competenza e la capacità di lavoro, sono elementi fondamentali per ottenere risultati così".
“Edizioni del sec. XVII in rete”: questo il titolo del programma che vede insieme la Biblioteca Lazzerini, le Biblioteche diocesane del Seminario Vescovile e dell’Archivio storico diocesano, e naturalmente la più antica biblioteca della città di Prato, la Roncioniana, intervenire su esemplari e nuclei documentari di notevole pregio antico, tutti risalenti al Seicento.
Per la Lazzerini, si tratta della catalogazione di parte delle miscellanee che appartengono al principale fondo antico da cui ha avuto origine la biblioteca stessa, quello del Monsignor Alessandro Lazzerini: un’ampia raccolta di circa 300 tra opuscoli e dissertazioni accademiche dei secoli XVII e XVIII proveniente da area germanica, e rarissima persino all’interno delle biblioteche tedesche.
Il lavoro di catalogazione nella Biblioteca Roncioniana verrà indirizzato invece a circa 350 opere, tra volumi e opuscoli, sempre editi nel ‘600 e frutto della ricca donazione che il letterato pratese Giovan Battista Casotti, figura emblematica dell’erudizione toscana settecentesca, fece alla Roncioniana tra il 1731 e il 1735. Di altrettanto valore, le prestigiose Seicentine che saranno oggetto degli interventi previsti nelle Biblioteche diocesane. Si tratta di circa 500 esemplari provenienti dai fondi storici della Diocesi di Prato, del Seminario Vescovile e del Convento di San Domenico, o addirittura da monasteri e conventi pratesi soppressi. Grammatiche, saggi di proverbi in lingua toscana, erbari, testi di storia ecclesiastica, opere di musicologia sacra e altro ancora: tanti gli argomenti di questi volumi antichi, che fanno grande e prezioso il patrimonio librario della nostra città.
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