22/05/2014 10:55
Cultura
Domani venerdì 23 maggio alle 21.15, Teatro Cicognini. Ingresso libero.
Concerti di Primavera, appuntamento d'eccezione con il Quartetto d’archi Foné ed il pianista Pietro De Maria
Domani venerdì 23 maggio alle 21.15 quarto
appuntamento d’eccezione della stagione dei
Concerti di Primavera.
Al Teatro Cicognini salgono sul palcoscenico il
Quartetto d’archi Foné ed il pianista Pietro
De Maria. Già ospite della rassegna organizzata
dalla Scuola comunale di musica Verdi, il quartetto d’archi
fiorentino ha un curriculum ricco di collaborazioni prestigiose e
di esibizioni nelle maggiori stagioni concertistiche italiane
(Milano "Teatro alla Scala", Venezia "Teatro La Fenice", Maggio
Musicale Fiorentino), e in Germania, Austria, Grecia, Giappone e
Stati Uniti. Pietro De Maria, che ha più volte collaborato
con entusiasmo e disponibilità con le istituzioni cittadine
e che spesso abbiamo apprezzato anche nei concerti nelle stagioni
della Camerata Strumentale, svolge una intensa carriera
concertistica in tutto il mondo ed ha compiuto da poco la
registrazione e l’esecuzione integrale - unico pianista
italiano a realizzarla – dell’opera pianistica di
Fryderick Chopin.
Il concerto nella prima parte propone il solo quartetto d’archi e si apre con Langsamer Satz (Movimento Lento), un piccolo capolavoro composto da Anton Webern nel 1905. Il brano è chiaramente radicato nel romanticismo post-brahmsiano e dimostra come Webern, assieme a Schönberg e Berg padre della dodecafonia della seconda scuola di Vienna, fosse perfettamente capace di comporre musica nel linguaggio tonale.
Nella seconda parte De Maria assieme al quartetto Foné eseguono il Quintetto op. 34 di Brahms, capolavoro della musica da camera ottocentesca. Composizione straordinaria e punto di svolta della sua creatività musicale, nel quintetto Brahms risolve il problema della convivenza tra due entità foniche differenti assegnando al pianoforte un ruolo “concertante” di primaria importanza e affidando agli archi il compito di trasmettere, attraverso molteplici soluzioni timbriche, il senso di una spazialità sonora di tipo sinfonico.
Un appuntamento che, come tradizione nei Concerti di Primavera, si offre agli appassionati ad ingresso libero.
Il concerto nella prima parte propone il solo quartetto d’archi e si apre con Langsamer Satz (Movimento Lento), un piccolo capolavoro composto da Anton Webern nel 1905. Il brano è chiaramente radicato nel romanticismo post-brahmsiano e dimostra come Webern, assieme a Schönberg e Berg padre della dodecafonia della seconda scuola di Vienna, fosse perfettamente capace di comporre musica nel linguaggio tonale.
Nella seconda parte De Maria assieme al quartetto Foné eseguono il Quintetto op. 34 di Brahms, capolavoro della musica da camera ottocentesca. Composizione straordinaria e punto di svolta della sua creatività musicale, nel quintetto Brahms risolve il problema della convivenza tra due entità foniche differenti assegnando al pianoforte un ruolo “concertante” di primaria importanza e affidando agli archi il compito di trasmettere, attraverso molteplici soluzioni timbriche, il senso di una spazialità sonora di tipo sinfonico.
Un appuntamento che, come tradizione nei Concerti di Primavera, si offre agli appassionati ad ingresso libero.
cb
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