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Comune di Prato

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09/06/2014 10:28
Polizia Municipale Polizia municipale L'operazione di Polizia Municipale, Corpo Forestale dello Stato e Polizia Provinciale

Trasporto abusivo di rottami ferrosi, sequestrati veicolo e rifiuti

Il mezzo era anche privo di revisione e assicurazione

Nello svolgimento dei servizi di controllo straordinari sul territorio pratese, la task force composta da appartenenti alla Polizia Municipale di Prato, Corpo Forestale dello Stato e Polizia Provinciale (appositamente istituita, in accordo con la Prefettura e la Questura di Prato nell'ambito delle attività del Patto per Prato sicura, per l’attività di contrasto all’abbandono e trasporto abusivo di rifiuti) ha fermato e sequestrato un mezzo che stava effettuando il trasporto di rifiuti (materiale ferroso) senza le necessarie autorizzazioni.

L’episodio si è verificato in via Cavour quando gli agenti hanno visto transitare un autocarro carico di rottami ferrosi e lo hanno fermato per accertare la sussistenza dei requisiti necessari per questo tipo di attività.

Durante le verifiche del caso si è accertato che l’autocarro era privo della prescritta revisione (omessa per ben due volte) e non risultava nemmeno coperto da assicurazione.

Il gestore dell'attività, un cittadino extracomunitario di origine marocchina di 37 anni, passeggero del veicolo, non era in possesso delle autorizzazioni richieste per il trasporto dei rifiuti, ma solo di una licenza di commercio ambulante di prodotti non alimentari. Sono state quindi eseguite le procedure di fermo e sequestro amministrativo e di sequestro penale del veicolo finalizzato alla successiva confisca.

Il conducente del veicolo, cittadino italiano, si era inoltre posto alla guida senza avere la patente valida per quella categoria di veicolo.

L’attività di controllo ha portato all’emissione di sanzioni amministrative per un totale di 1177,00 euro ed alla denuncia all’Autorità Giudiziaria dei due soggetti coinvolti nella gestione illecita di rifiuti per la quale è prevista la pena dell’arresto da 6 mesi a 2 anni e l’ammenda da 2.600 a 26.000 euro. 

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