Funerali operai cinesi, il sindaco di Prato Biffoni: «Siamo qui a condividere il dolore ma anche la volontà di mettere la parola fine a condizioni di vita e lavoro per noi inaccettabili»
«Il primo dicembre è stato un giorno di grande
dolore per la città di Prato. Dolore per la morte dei sette
cittadini cinesi, dolore per le condizioni in cui si è
scatenato l’incendio mortale, dolore per la dignità
ferita del mondo del lavoro e della nostra comunità. Da
sempre Prato è la città dell’accoglienza,
è la città dei diritti. La nostra città, il
nostro Paese hanno lottato negli anni perché le condizioni
di lavoro, la sicurezza nelle fabbriche, la tutela dei diritti
delle persone venissero non solo riconosciuti ma tutelati ogni
giorno, attraverso normative attente, processi di coinvolgimento e
dialogo. Oggi siamo qui, rappresentanti delle istituzioni italiane,
cittadini pratesi, comunità cinesi a condividere un grande
dolore. Ma siamo qui anche a condividere la volontà di
mettere la parola fine a condizioni di vita e lavoro per noi
inaccettabili». Con queste parole il sindaco di Prato Matteo
Biffoni si è rivolto alla comunità cinese e ai
familiari delle vittime del rogo dello scorso dicembre delle quali
oggi si sono svolti i funerali. A piazzale Ebensee hanno
partecipato alla commemorazione, insieme alle autorità,
anche il vicesindaco Simone Faggi e gli assessori Maria Grazia
Ciambellotti, Benedetta Squittieri, Valerio Barberis e Simone
Mangani, la presidente del Consiglio Comunale Ilaria Santi e alcuni
consiglieri a nome di tutto il Comune.
Per il sindaco Biffoni, che ha voluto incontrare gli
esponenti della chiesa protestante cinese, i rappresentanti delle
associazioni cinesi di Prato, Milano e Roma, i parenti delle
vittime, è stata anche l’occasione per ribadire la
volontà di tutelare i diritti dei lavoratori e di tutti i
cittadini presenti a Prato: «Da sindaco posso esprimere a
nome di tutta la mia comunità il dolore per quanto è
accaduto, ma soprattutto la ferrea volontà di aiutare tutti
coloro che vogliono condividere i nostri principi di giustizia ed
equità sociale, di rispetto dei diritti fondamentali
dell’uomo. I nostri figli condividono nascono nello stesso
reparto maternità, crescono nelle stesse aule scolastiche,
sono uniti spesso dagli stessi interessi e dalla stessa voglia di
crescere in un futuro pieno di serenità. È un dovere
morale verso di loro, innanzitutto, e verso noi stessi che ci deve
spingere a garantire nel nostro territorio il rispetto di quei
diritti per i quali in Italia negli scorsi decenni tanta gente ha
lottato sacrificando la propria stessa vita».
«Siamo vicini nel dolore ai familiari e agli amici di
Chuntao, Qifu, Hangjian,Guangxing, Xiuping, Xieqing: i loro nomi, i
loro volti, i loro desideri interrotti quel primo dicembre devono
essere per noi la spinta per un impegno concreto a condividere un
percorso comune affinhé non si ripeta mai più un
dramma come questo, perché non ci si debba trovare ancora a
piangere per tragedie che possono e devono essere evitate –
ha aggiunto il sindaco -. Noi siamo pronti a fare la nostra parte e
la faremo. Ognuno faccia la sua, affinché sia l’ultima
volta che il sindaco di Prato debba leggere parole come
queste».
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