Clandestini al lavoro e rischio incendio in un capannone di pronto moda
Ancora un capannone di una ditta di pronto moda sequestrato. E’ avvenuto in seguito al controllo effettuato nella serata di ieri dalla Polizia Municipale, insieme al Nucleo Carabinieri Ispettorato del lavoro ed ai tecnici della ASL competenti in sicurezza sul lavoro. Lo stabile si trova nella stessa corte su cui si affaccia un altro magazzino sequestrato alcuni giorni fa.
Gravi le violazioni in materia edilizia riscontrate, vista la presenza di una struttura divisa in nove vani adibiti a dormitorio e di una cucina con fuochi a fiamma libera alimentati con bombole di gpl. Nel magazzino erano inoltre assenti i dispositivi antincendio e non venivano rispettate le norme in materia antinfortunistica. Pessime anche le condizioni di igiene e manutenzione dello stabile.
Presenti anche lavoratori a nero, tra cui una ragazza in stato di clandestinità. L'operaia, priva di documenti personali e di soggiorno, al momento del controllo stava lavorando alla macchina da cucire e alloggiava stabilmente dentro il magazzino dove, oltre a lavorare, mangiava e dormiva.
Il titolare della ditta è stato dunque denunciato all’Autorità Giudiziaria per una serie di violazioni penali tra cui lo sfruttamento ed il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. L'attività imprenditoriale è stata sospesa e i sigilli posti a tutti i macchinari e al capannone.
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