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Comune di Prato

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06/10/2014 13:30
sindaco Biffoni Sindaco Per la prima volta 600 primi cittadini riuniti alla Camera

Matteo Biffoni a Roma per “Sindaci d’Italia nell’Aula di Montecitorio”

“Č fondamentale il confronto tra il governo centrale e chi ogni giorno amministra sul territorio”

È tornato per la prima volta alla Camera in veste di sindaco Matteo Biffoni, che questa mattina ha partecipato all’iniziativa “I Sindaci d’Italia nell’Aula di Montecitorio. Idee per il futuro del Paese”. Un evento straordinario che, per la prima volta nella storia del Paese, ha visto in Aula oltre 600 sindaci a confronto diretto con la presidente Laura Boldrini, i presidenti delle Commissioni parlamentari e il governo. Al centro dell’iniziativa la discussione sui principali temi che toccano da vicino la vita dei cittadini: ambiente, finanza locale, immigrazione, legalità, politiche di genere, ordinamento degli enti locali e welfare. «Si tratta di un’iniziativa importante perché finalmente si sottolinea la necessitò di un confronto diretto e continuo tra il governo centrale e chi ogni giorno amministra le città, a diretto contatto con i problemi del territorio - ha sottolineato il sindaco Biffoni -. L’ho sempre sostenuto per Prato e vale per tutte le città: non si esce dai problemi da soli, è fondamentale avere un confronto serrato con i ministeri, i parlamentari, il governo. Proprio in quest'ottica nelle prossime settimane incontrerò tutti i parlamentari pratesi, perché siano la voce di Prato in Parlamento. Da ex parlamentare so quanto, in quella veste, si può fare per la propria città e oggi, da sindaco, so altrettanto bene quanto è fondamentale un impegno costante dei primi cittadini per portare avanti le istanze della propria città a livello nazionale”. 

Nel confronto con il Governo e il Parlamento è fondamentale anche il ruolo dell’Anci (Associazione nazionale Comuni italiani): “ L'Anci permette di dare voce univoca alle preoccupazioni di tutti i sindaci, a cominciare dal taglio dei trasferimenti agli enti locali che, insieme al patto di stabilità, negli ultimi dieci anni ha messo in seria difficoltà i Comuni e la loro capacità di investimento. È giusto che ci sia una gestione virtuosa delle spese, ma non possiamo permetterci di tagliare i servizi in questo momento di difficoltà economica: ogni scelta che viene fatta per far quadrare i conti di bilancio ricade necessariamente sui cittadini che hanno come referente diretto il Comune e il sindaco».

red

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