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Comune di Prato

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13/10/2014 16:36
Toccafondi Daniela Distretto Presentato questo pomeriggio, durante la 24esima edizione degli "Incontri di Artimino sullo Sviluppo Locale," il dossier economico sulle performance del distretto

Dimezzate in dieci anni le medie imprese pratesi

L'assessore Daniela Toccafondi: "Panorama sconfortante. Confidiamo nelle nuove tecnologie e nella voglia di fare impresa dei giovani del territorio"

Indici di fatturato, valore aggiunto e dipendenti con andamenti tendenzialmente negativi e addirittura peggiori rispetto alla media nazionale. E' la fotografia delle medie imprese del distretto pratese che più di altre realtà aziendali hanno risentito della crisi tra il 2003 e il 2012, arrivando persino a dimezzarsi nell'arco di 10 anni. Un'emorragia, in termini numerici, che è stata illustrata questo pomeriggio - in anteprima - nel corso della 24esima edizione di "Iris, Incontri di Artimino sullo Sviluppo Locale", il convegno dedicato ai protagonisti del settore e andato in scena nel salone consiliare di Palazzo comunale.

Durante l'appuntamento è stato presentato un dossier sull'andamento delle medie imprese italiane e approfondito il ruolo di Prato in termini di performance economiche e di prospettive future. Ad introdurre la discussione, alla presenza dell'assessore alle Politiche economiche e per il lavoro Daniela Toccafondi, sono stati Fulvio Coltorti e Gabriele Barbaresco di Mediobanca e Osservatorio dei Distretti: entrambi hanno analizzato il 'caso Prato' e avanzato alcune proposte per restituire competitività al comparto produttivo cittadino.

"I dati presentati oggi - ha sottolineato l'assessore Daniela Toccafondi - ci mostrano una situazione purtroppo sconfortante per le medie imprese del territorio, che invece dovrebbero trascinare lo sviluppo. Confidiamo molto - ha aggiunto - nelle nuove tecnologie, in grado di abbattere i costi, e soprattutto nella possibilità di fare impresa dei giovani. C'è un fermento, in questo senso, che stiamo registrando e che vogliamo incentivare attraverso progetti e iniziative che possano dare supporto alle nascenti start up".

Tornando ai numeri, lo studio rivela che erano 38 le medie imprese pratesi nel 2003 (89.5% nel tessile abbigliamento). Nel 2012 queste sono passate a 17 (71% nel tessile): l'80% dei deflussi, è stato spiegato, è dovuto a regresso dimensionale, il 20% a fallimenti o consolidamenti. Ma non è tutto. L'incremento del fatturato è infatti in declino e i prodotti pratesi, in buona sostanza, risultano avere bassi margini di profitto. Il dimezzamento delle medie imprese cittadine, rilevato in 10 anni, parla di realtà aziendali che non sono probabilmente riuscite a rinnovarsi e i cui prodotti appaiono, pertanto, obsoleti e incapaci di attrarre i mercati.

La soluzione per tornare ad essere competitivi, secondo gli studiosi, passa quindi attraverso una profonda riqualificazione, realizzata con il supporto di nuove idee imprenditoriali che promuovano l'orientamento alla produzione di qualità e all'utilizzo di competenze specifiche del territorio. Tra le altre proposte avanzate, anche un'attenta razionalizzazione degli sforzi produttivi, con l'abbandono del settore in crisi e il trasferimento dei capitali e delle competenze verso i comparti in espansione.

Nel corso del convegno è stato infine affrontato anche il tema della delocalizzazione: un aspetto che vede le aree del Centro-Italia (Toscana, Umbria e Marche) tra le principali realtà regionali propense a spostare la produzione nei paesi a basso costo. Il fenomeno, tuttavia, non sembra essere premiante: non si registrano infatti ritorni positivi significativi in termini di fatturato e crescita aziendale.

gg

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