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Comune di Prato

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14/10/2014 15:31
Squittieri Benedetta Innovazione La manifestazione si è svolta lo scorso sabato all'interno della sezione ragazzi della Biblioteca Lazzerini

Successo per la prima iniziativa sui segreti della programmazione rivolta ai bambini

L'assessore Benedetta Squittieri: " Presto anche a Prato un Coderdojo per insegnare ai ragazzi, ai bambini, un nuovo modo di stare davanti al computer. In programma la prima riunione questo giovedì"

Grande successo lo scorso sabato, 11 ottobre, alla Biblioteca Lazzerini per il pomeriggio di lezioni rivolte ai più piccoli per imparare i segreti della programmazione informatica organizzato dal Comune in collaborazione con Coder Dojo Firenze, Radiospin, Biblioteca Lazzerini ed un gruppo di volontari programmatori pratesi, all'interno della Code Week (www.codeweek.eu).

"L’iniziativa è andata molto bene - ha affermato l'assessore all'Agenda digitale benedetta Squittieri -. E’ stata entusiasmante per noi, ma soprattutto per i bambini. C’erano molti insegnanti e anche diverse associazioni interessate a promuovere questa iniziativa sul territorio. E quindi pensiamo di promuoverne ancora, di fare ancora iniziative sul territorio, a partire dal mondo della scuola ma non solo e da questo punto di vista cerchiamo il contributo di tutti". Intanto giovedì 16 in Palazzo Comunale si terrà la prima riunione per la nascita per primo Coderdojo Prato.

L'evento era completamente gratuito, aperto ad un target di giovani tra gli 8 e i 14 anni, accompagnati dai propri genitori e attraverso il metodo learn-by-doing (imparare facendo), l'obioettivo era insegnare ai bambini ad apprendere con il gioco come creare pagine web o applicazioni di gioco

"Il Coderdojo è un movimento internazionale - spiega Francesco Leoncino di Coderdojo Firenze-. Si costituiscono dei club di programmazione in cui si insegna a programmare ai bambini e ai ragazzi dai 4 ai 17 anni. Sono club liberi per tutti, caratterizzati dal fatto di essere gratuiti, senza nessun vincolo di accesso. Si richiede solo che i ragazzi si iscrivano via via agli eventi che vengono proposti e vengono accolti in questo ambiente che vuole avere un approccio all'insegnamento di tipo informale. Ognuno fa per quanto riesce a fare, aiutato dai mentor, cioè gli adulti, e anche dagli altri partecipanti al dojo».

"Ci stiamo organizzando in questi giorni per riunirci e trovare dei volontari che si prendano l’onere di portare questo insegnamento nella comunità qui a Prato - afferma Gianluca Betti, referente del gruppo pratese per la nascita del Coderdojo - per insegnare ai ragazzi, ai bambini, un nuovo modo di stare davanti al computer: non solo usarlo come gioco, ma capire come si crea un gioco. Quindi da divertimento può diventare uno strumento".

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