Il Comune dice stop alle pratiche di azionamento dei macchinari
Semplificazione amministrativa, velocità nelle procedure e riduzione dei costi, tutto nell'ottica di agevolare le imprese virtuose del distretto e andare incontro alle richieste delle associazioni di categoria. Sono queste le motivazioni che hanno spinto la Giunta comunale a rivedere l'articolo 60 del Regolamento di Polizia urbana relativo alle pratiche di azionamento dei macchinari e all'obbligo di presentazione della "S.C.I.A." (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) per le aziende che intraprendono attività manifatturiere e di produzione con l'utilizzo di apparecchi meccanici.
La modifica al testo - contenuta in una delibera, che domani passerà al vaglio del Consiglio comunale per l'ok definitivo - è stata illustrata stamani, in Palazzo comunale, dall'assessore allo Sviluppo economico Daniela Toccafondi: questa prevede, in particolare, l'eliminazione dell'adempimento burocratico e la cancellazione, di fatto, di gran parte delle dichiarazioni certificate di azionamento dei macchinari, annualmente presentate allo Sportello Unico per le Attività Produttive. A restare vincolate all'obbligo di presentazione della S.C.I.A., come stabilito dalla legge, restano soltanto le imprese con lavorazioni definite insalubri dal Decreto Ministeriale 05/09/1994.
"Questa variazione - ha sottolineato l'assessore Toccafondi - risponde alle critiche che ci sono state mosse dagli imprenditori. Questi hanno più volte sollecitato uno snellimento assoluto delle pratiche burocratiche e adesso intendiamo dare seguito alle loro osservazioni. Finora le aziende sono state costrette a sostenere costi significativi perché la S.C.I.A. doveva essere fatta recapitare al Comune non solo all'inizio dell'attività ma anche ad ogni modifica in corso d'opera, quindi anche in caso di cambiamento del numero delle macchine impiegate o delle loro caratteristiche. Si trattava di spese importanti per le realtà imprenditoriali locali, spesso obbligate ad avvalersi di un tutoraggio tecnico e a sopportare lunghi e cavillosi percorsi. Adesso - ha rimarcato l'assessore Toccafondi - vogliamo velocizzare i tempi, dare risposte rapide alle nostre fabbriche e impedire che queste abbandonino il distretto per spostarsi nelle zone limitrofe, come ad esempio il Comune di Montemurlo dove questo adempimento non c'è. Solo in questo modo riusciremo a mantenere ciò che già abbiamo e a rendere ancora più attrattivo il nostro territorio, che, sono convinta, potrà accogliere nuovi investitori".
Passando ai numeri, sono state 785 le segnalazioni per l'azionamento dei macchinari presentate nel 2014 da aziende salubri: nel 2013 erano state 529, 509 nel 2012, 453 nel 2011 e 390 nel 2010. Per quanto riguarda invece le ditte insalubri, 80 hanno comunicato l'avvio delle attività artigianali e industriali nel 2014. Nel 2013 erano state 59, 54 nell'anno 2012, 50 aziende nel 2011 e 21 nel 2010.
L'eliminazione della dichiarazione certificata di azionamento dei macchinari lascia comunque fermi gli obblighi e le garanzie per la civile convivenza, anche in termini di orari di lavoro e di impatto acustico, mantenendo inalterati gli strumenti di controllo e di repressione delle irregolarità a disposizione degli addetti alla vigilanza. "E' nostra convinzione che lo sviluppo passi dalla semplificazione - ha proseguito l'assessore Toccafondi -. Questo non significa, però, minore attenzione a quello che succede nelle fabbriche. Manterremo alta la guardia, intensificando le verifiche nelle aziende. Proprio questa mattina ho partecipato a un tavolo con la Polizia municipale: lavoreremo a stretto contatto, anche con l'Asl, per far sì che le imprese rispettino le regole. Lo stop all'obbligo di presentazione della S.C.I.A. non è la scelta di abbassare la testa ma il voler mettere Prato al pari delle altre realtà vicine per dare il via a un progetto più ampio di marketing territoriale".
gg
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