Ludopatia, il Comune di Prato aderisce alla campagna nazionale "Mettiamoci in gioco"
Il Comune di Prato aderisce al progetto "Mettiamoci in gioco", campagna nazionale contro i rischi del gioco d'azzardo. Il via libera è arrivato dalla commissione consiliare 5 (Politiche sociali, istruzione, cultura, sport, politiche dell'immigrazione, politiche giovanili, presieduta da Gabriele Alberti), che ha raccolto l'invito rivolto a tutte le Pubbliche Amministrazioni italiane a partecipare al programma virale.
L'iniziativa, presentata giorni fa, intende sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema e sulle conseguenze legate alla ludopatia, un fenomeno sociale in costante aumento. "Liberi dal gioco d'azzardo. Con l'azzardo ti giochi la vita" è lo slogan della campagna che, grazie al coinvolgimento di tv, radio e dei social network, punta a informare la cittadinanza sulle forme di abuso e dipendenza nel tentativo di decostruire i messaggi illusori di "vincite facili" diffusi dall'industria dell'azzardo.
La scorsa settimana, all'unanimità, i consiglieri della commissione 5 hanno quindi sottoscritto l'impegno dell'Amministrazione che avvierà un percorso attivo di discussione e confronto con i vari soggetti del territorio, a cominciare dalle associazioni e dalle categorie economiche. L'obiettivo è accendere i riflettori sul problema, coinvolgendo a pieno titolo i cittadini tramite specifiche sedute di commissione in cui potranno essere messe a punto strategie o raccolte segnalazioni in merito. Il progetto, che per la prima volta vede la partecipazione del Comune di Prato, si svilupperà, infine, attraverso eventi pubblici e momenti di riflessione, promossi con l'ausilio di personale qualificato e preparato sul tema.
Il boom della diffusione della ludopatia. Il Sert di Prato ha iniziato a occuparsi di gioco d'azzardo nel 2007, passando dai 4 utenti di quell'anno ai 110 del 2013. La richiesta di aiuto per problemi di gioco d'azzardo patologico appare in crescita esponenziale ed è realistico attendersi un aumento anche per i prossimi anni.
Informazioni interessanti sulla diffusione del fenomeno nel territorio pratese arrivano dal progetto "Alea", realizzato dalla Federconsumatori di Prato in collaborazione con la Cooperativa Ceis e l'Asl 4 di Prato, grazie al contributo della Regione. Una prima indagine condotta nel 2009 su un campione di 2mila giocatori ha evidenziato che la spesa media per il gioco d'azzardo è di circa 961 euro a testa, ma un singolo giocatore può arrivare a spendere anche 2mila euro alla settimana. Il profilo del giocatore tipo è quello di una persona adulta, con basso livello di istruzione e con un lavoro poco qualificato.
Fra i giocatori non mancano, però, anche i giovani e i giovanissimi. Il dato più rilevante della ricerca è che il 25% dei giocatori appartiene alla comunità cinese, dove il gioco d'azzardo è molto diffuso. La seconda fase del progetto, condotta nel primo semestre 2013, ha infatti spostato il focus conoscitivo su due categorie sociali: i giovani e i cittadini cinesi. I questionari distribuiti nella comunità cinese hanno rilevato che il 10% dei partecipanti all'indagine arriva a giocare fino a 10mila euro a settimana e praticamente nessuno è a conoscenza del fatto che esistono servizi in grado di fornire aiuto ai giocatori d'azzardo.
Il gioco d'azzardo in Toscana. A livello regionale, secondo i dati raccolti dall'ARS, oltre il 58% degli intervistati dichiara di aver giocato almeno una volta nella vita a un gioco d'azzardo (+7,4% rispetto al 2008). Giocano molto di più i maschi (72,3%) delle femmine (42,8%) e l'età più critica è tra i 16 e i 18 anni, in cui quasi 3 maschi su 4 giocano almeno una volta. I giochi più frequenti tra i ragazzi sono il Gratta e vinci (80%), il biliardo o altro gioco di abilità (50,7%), le scommesse sportive (49,7%, praticate quasi esclusivamente dai maschi), il Superenalotto (42,5%).
Ai ragazzi toscani è stato inoltre sottoposto il Lie/Bet, un test di screening per identificare la quota di ragazzi potenzialmente a rischio di sviluppare un problema con il gioco o gambling patologico. I risultati: il 9,8% del campione ha un problema con il gioco, con una differenza notevole tra maschi e femmine (16,3% vs 3,1%). Pistoia è l'Ausl con il maggior numero di ragazzi con gioco d'azzardo problematico, Arezzo e Lucca quelle con la percentuale minore.
Infine, riportando la percentuale dei ragazzi positivi al Lie/Bet alla popolazione residente toscana della stessa fascia di età nel 2011, si stima che circa 18.200 adolescenti toscani rischino di diventare dipendenti da gioco d'azzardo.
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, il 3% della popolazione adulta è a rischio ludopatia e, nella popolazione generale italiana, la stima dei giocatori d'azzardo patologici si attesta tra lo 0,5 ed il 2,2% (Ministero della Salute, 2012).
Per conoscere la campagna "Mettiamoci in gioco" è possibile consultare il sito http://www.mettiamociingioco.org/.
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