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Comune di Prato

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01/12/2014 17:42
Lutto Questo pomeriggio, in Salone consiliare, l'incontro commemorativo nell'ambito della giornata "CambiaMenti" per ricordare, a un anno di distanza, i sette operai morti nell'incendio del 1° dicembre 2013

Rogo al Macrolotto, l'appello di istituzioni e associazioni: "Mai più tragedie come quelle di via Toscana"

Presente anche il console generale della Repubblica Popolare Cinese Wang Fuguo. Il sindaco Biffoni: "Prato è una città amica di chi sta alle regole, ma che combatte instancabilmente chi non lo fa"

Mai più tragedie come quelle di via Toscana. Questo il messaggio unanime lanciato oggi pomeriggio in Salone consiliare nel corso dell'incontro commemorativo promosso dalle istituzioni locali, dai sindacati, dalle associazioni di categoria e dalle associazioni cinesi e del volontariato per ricordare i sette operati cinesi che il 1° dicembre 2013 persero la vita nel rogo del Macrolotto. Un momento di confronto condiviso, organizzato in memoria di quanto accaduto un anno fa e voluto dai diversi attori coinvolti nel progetto "CambiaMenti" (il programma delle celebrazioni previste nell'arco dell'intera giornata di oggi) per incoraggiare una riflessione attorno ai temi della legalità e della sicurezza sui luoghi di lavoro.

A intervenire di fronte al pubblico, il sindaco e presidente della Provincia Matteo Biffoni, il presidente del Consiglio comunale Ilaria Santi, il prefetto Maria Laura Simonetti, il console generale della Repubblica Popolare Cinese Wang Fuguo, il consigliere regionale Rudi Russo, oltre ai rappresentanti presenti in sala: Alessandro Fabbrizzi per i sindacati, Claudio Bettazzi per le associazioni di categoria e Gabriele Zhang per le associazioni cinesi.

"Oggi - ha sottolineato con forza il sindaco Matteo Biffoni - non siamo qui semplicemente a commemorare la tragedia dell'incendio del 1° dicembre 2013 che è costata la vita a sette operai, ma facciamo qualcosa di più. Vogliamo ancora una volta ribadire che per Prato la difesa dei diritti dei lavoratori è una priorità assoluta. Quanto accaduto il 1° dicembre 2013 è stato per questa città, per questa regione, per il nostro Paese intollerabile: ogni volta che una donna o un uomo muoiono sul posto di lavoro per noi è una sconfitta, combattere condizioni di lavoro non dignitose è un impegno a cui Prato, la Toscana, l'Italia non rinunciano. Prato - ha poi aggiunto il sindaco Biffoni - è una città che cammina unita nei percorsi di inclusione e nella tutela dei lavoratori. Una città unita nel difendere, con tutti i mezzi, i diritti delle persone. Una città amica di chi sta alle regole, ma che combatte instancabilmente chi non lo fa. È questo il sistema Prato".

"La tragedia di via Toscana ha aperto una ferita che non si è ancora richiusa - ha commentato il presidente del Consiglio comunale Ilaria Santi, moderatrice dell'incontro -. Prato non dimentica. Quei morti appartengono a tutta quanta la città". Al termine della cerimonia, il pubblico e i diversi rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni italiane e cinesi si sono poi spostati in piazza Cardinale Niccolò dove si è tenuto un ulteriore momento di raccoglimento con la deposizione di una corona di fiori al monumento ai caduti sul lavoro.

Il programma di "CambiaMenti" ha preso l'avvio oggi alle 16 già prima del confronto in Palazzo comunale con l'inaugurazione della mostra fotografica "Per non dimenticare. Immagini da via Toscana". Il percorso, allestito nello spazio espositivo Valentini (in via Ricasoli 6) e curato da Chiara Benelli, presenta una serie di scatti che riassumono le ore e i giorni immediatamente successivi al rogo e resterà aperto (a ingresso libero) fino al 14 dicembre. "Il nostro intento è quello di non nascondere niente di quello che è successo - ha spiegato il vicesindaco Simone Faggi, che ha chiesto un minuto di silenzio in memoria dei sette operai -. Vogliamo far capire la gravità di questo lutto. Non vogliamo fare retorica. Oggi tutte le istituzioni sono qua, insieme. E' un segnale importante. Dobbiamo fare in modo che questo dolore non si ripeta".

gg

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