Firmata la convenzione per l'inserimento lavorativo dei detenuti
Questa mattina il sindaco Matteo Biffoni e il direttore della Casa circondariale La Dogaia Vincenzo Tedeschi hanno firmato la convenzione per l'inserimento lavorativo dei detenuti. Presente anche l'assessore alle Politiche sociali Luigi Biancalani.
"E' la prima volta - afferma il sindaco Matteo Biffoni - che a Prato si mette in atto una convenzione del genere e di questo, come Istituzione, siamo orgogliosi. L'attivazione di questa convenzione, che partirà a gennaio e avrà una durata di due anni, permetterà il reinserimento sociale di detenuti scelti in base a requisiti giuridici specifici e valutati da un equipe interna, e farà sì che attraverso un lavoro di pubblica utilità questi possano rendere un servizio per la cittadinanza".
I detenuti scelti svolgeranno attività di pulizia strade, manutenzione di verde pubblico, restauro di siti di interesse pubblico e potranno essere impegnati in attività formative per il recupero di lavori artigianali ormai in disuso.
Saranno individuati un numero di detenuti, da 5 a 10 circa, per i quali sussistano le condizioni per l'ammissione al lavoro all'esterno, alla semilibertà, all'affidamento in prova al servizio sociale, ai permessi o alle licenze, e il Comune per il loro compenso si avvarrà dello strumento della “borsa lavoro” il cui importo sarà deciso in base al tipo di lavoro e alla sua durata. La borsa lavoro sarà gestita attraverso il SISAL “Servizio di inclusione sociale e di accompagnamento al lavoro”, il servizio che gestisce a livello intercomunale i reinserimenti socio-lavorativi delle persone svantaggiate.
"Ad oggi - afferma il direttore della casa circondariale Vincenzo Tedeschi - all'interno della nostra struttura ci sono 570 detenuti, circa 100 in meno rispetto allo scorso anno. Il 45% di questi è straniero. Siamo felici di poter attivare questa convenzione che rappresenta una possibilità concreta di reinserimento per i detenuti, così come prevede la nostra Costituzione, sia un'occasione di utilità e risparmio economico per la cittadinanza. Al momento oltre ai detenuti in semi libertà altri tre soggetti stanno svolgendo servizio all'archivio del tribunale di sorveglianza di Firenze nella sua sede pratese.
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