Patto per il lavoro sicuro, istituzioni, categorie economiche e professionali uniscono le forze contro l'illegalitą
E' stato firmato stamani nel Salone consiliare del Comune il Protocollo d'intesa per il Lavoro sicuro tra gli Ordini e i Collegi professionali e le Associazioni di categoria di Prato. Per la prima volta viene stretta un'intesa tra tutte le forze economiche della città con la regia delle istituzioni - Regione Toscana e Comune di Prato - per dire no all'illegalità e alla concorrenza sleale e sì alla sicurezza sul lavoro e ad un sistema Prato che significa da secoli professionalità, rispetto delle regole, creatività e impegno: «L'unico sistema Prato che conosciamo è quello riunito qui stamani, fatto di persone che si impegnano e lavorano nella cornice della legge - ha detto il sindaco Biffoni - Questa città non ha chiuso gli occhi di fronte a tragedie come quella del Teresa Moda e non si girerà dall'altra parte per far finta di niente. Faremo fronte comune contro chi vuole agire al di fuori delle regole». Oltre a tutti i rappresentanti delle Associazioni e degli Ordini e al sindaco Matteo Biffoni erano presenti il Coordinatore regionale del Piano per il Lavoro sicuro Renzo Berti, il vicesindaco ed assessore alle Politiche di cittadinanza Simone Faggi e la presidente del Palazzo delle Professioni Marzia De Marzi. Con l'occasione sono stati presentati anche i dati relativi alle attività di controllo dal 1° settembre al 31 dicembre del nucleo regionale contro l'illegalità nei luoghi produttivi coordinato da Renzo Berti: in quest'arco temporale sono state controllate 1.096 imprese, a fronte delle 1.056 preventivate nel programma di ispezioni (entro il 2016 si arriverà a 7.700), di cui 427 a Prato. Di queste ultime solo il 20% è risultato in regola (85) e l'80% no (335), mentre nelle aree di Empoli e Firenze la percentuale di regolari registrata è maggiore: «Abbiamo rispettato la tabella di marcia che ci eravamo prefissi, ma certo questi numeri non ci soddisfano, perchè confermano che due terzi delle aziende controllate a Prato non erano in regola con le normative di sicurezza sul lavoro - ha detto Berti - Confermiamo per questo il nostro impegno per il 2016, con l'obiettivo di arrivare ad affermare la cultura della legalità e del rispetto delle regole per il bene dell'intera comunità, al di là dei controlli e delle sanzioni». Proprio a questo proposito risultano già incassati dalle multe elevate a Prato 79.800 euro nel primo semestre 2014, mentre nel secondo la cifra è lievitata a 320.188 euro. L'obiettivo della firma del Protocollo stamani è partecipare al Piano di emersione della legalità, mettendo a disposizione le competenze e la professionalità di Associazioni e Ordini nell'ottica della maggiore diffusione della cultura della sicurezza e della prevenzione nei luoghi di lavoro. A firmare c'erano i rappresentanti di architetti, ingegneri, geometri, periti, commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro, farmacisti, medici, Pin, Cna, Confesercenti, Confartigianato, Casartigiani e Unione industriale pratese. Le imprese che intendono aderire al Patto per il lavoro sicuro dovranno sottoscrivere il modulo predisposto rivolgendosi all'associazione di categoria o al professionista. L'impegno sottoscritto è ad operare in trasparenza, ad individuare un rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e ad ogni iniziativa necessaria per assicurare la regolarità dell'attività. Il patto altro non è che un sistema al quale le imprese aderiscono per iniziare un percorso virtuoso che ha come traguardo quello di mettersi in regola ha spiegato Marzia De Marzi, presidente del Palazzo delle professioni crediamo nella prevenzione e nelle azioni che congiuntamente possiamo mettere in campo per raggiungere l'obiettivo. Crediamo che l'azione preventiva debba mirare a due aspetti: il mantenimento delle imprese sul territorio e la coesione sociale. Professionisti ed associazioni si impegnano a supportare le imprese da loro patrocinate per eventuali adeguamenti, fornendo assistenza qualificata per il progredire dei percorsi.
In questi mesi a Prato hanno già aderito 88 imprese, altre 8 tra Firenze, Pistoia e Empoli. Centosettantaquattro erano le aziende che avevano firmato la pre-adesione.
cb
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