Spaccio e prostituzione, realizzata la prima mappa del fenomeno a Prato per poter intervenire sul problema
Tra i 100 e i 150 tossicodipendenti che quotidianamente comprano o consumano droga nell'area compresa tra la Stazione del Serraglio, il triangolo di via Cironi, piazza Mercatale e la ciclabile sul Bisenzio, molti sotto i 30 anni, e 10-15 prostitute, sempre le stesse, prevalentemente in piazza Mercatale che dalla mattina alla sera si vendono per 20 euro a prestazione: è questa la fotografia che emerge dalla "mappatura delle zone del centro storico cittadino ad elevata criticità per disagi di convivenza interculturale e marginalità sociale", il primo studio scientifico su questi temi a Prato condotto dal Pin Polo Universitario su indicazione del Comune di Prato e in collaborazione con il Laboratorio Arco, Action Research for Development, e le cooperative sociali Il Cenacolo e Pane&Rose.
Stamani in Comune è stato presentato il report preliminare della ricerca, con l'obiettivo di illustrarla in modo completo con un incontro pubblico che si terrà tra la fine di febbraio l'inizio di marzo al Pin. Erano presenti il vicesindaco ed assessore alle Politiche di cittadinanza Simone Faggi, Leonardo Borsacchi e Andrea Ferrannini del Pin, Silvia Masciadri e Andrea Ricotti de Il Cenacolo, che ha coordinato gli operatori di strada, e Marco Paolicchi di Pane&Rose : «Lo studio colma una lacuna di 10 anni in cui non è stato fatto niente per approfondire, capire e quindi cercare di arginare il problema dello spaccio e della prostituzione in quella porzione di centro storico - ha detto il vicesindaco Faggi - Al di là dei discorsi da bar e della percezione del problema, noi vogliamo capirne la reale entità per poter intervenire e tentare di risolvere i conflitti che finora sono stati lasciati come erano. Tra le contromisure che da subito metteremo in campo ci saranno maggiori controlli di pubblica sicurezza, ma affiancati dal ripristino di una socialità che riporti la situazione alla normalità, attraverso l'apertura di uffici pubblici ed esercizi commerciali, abbiamo già un esempio con il Punto Estra aperto in via Sant'Antonio. In questo contesto è compreso il ripensamento sulle funzioni e le potenzialità di piazza Mercatale, in modo che non sia più solo un parcheggio». Inoltre partirà la prossima settimana il progetto degli operatori di strada Outsiders, il percorso di interventi rivolti a gruppi marginali del territorio pratese e, in particolare, ai tossicodipendenti che si muovono all'interno delle zone 'calde' del centro storico, promosso dagli assessori Simone Faggi e Luigi Biancalani alle Politiche Sociali, insieme a Sert, Società della Salute e Cooperativa C.A.T.
Entrando nel merito dell'indagine, che sarà messa a disposizione del Sert per avviare dei percorsi di intervento e recupero, il periodo di osservazione è andato dal 4 dicembre al 24 gennaio, concentrando l'azione di osservazione del fenomeno da parte degli operatori sociali nelle aree suddette.Nel periodo di rilevazione, l’attività dei mediatori di strada ha previsto appunto una osservazione diretta nelle zone di pertinenza e la creazione di momenti di incontro e di ascolto (19 interviste strutturate) con soggetti informali (associazioni, commercianti, residenti). L’osservazione diretta in strada è stata effettuata 4 giorni alla settimana (lunedì, mercoledì, venerdì e sabato) per 5 settimane, prevalentemente in orario pomeridiano fra le 13 e le 20. Forte l'uso di eroina e crack. Osservati fenomeni episodici di ragazzi fra i 16 e 22 anni circa che fanno uso di cocaina. A cavallo delle festività natalizie sono stati individuate circa 40 – 50 persone con un età media molto bassa, compresa fra i 18 e i 30 anni nel 70% dei casi, in cerca di sostanze o nell'atto del consumo. Dopo Natale il fenomeno si è ampliato notevolmente fino ad arrivare a circa 70 persone osservate nel solo pomeriggio. Circa il 50% di essi sono soggetti visti più volte, “clienti abituali”, nell’arco della settimana. Dall’osservazione fatta presso la stazione del Serraglio, fra il 40-60% giunge a Prato da altre città della Toscana e regioni limitrofe come Emilia e Umbria. Questo dato conferma Prato come piazza di spaccio a "buon mercato".
Oltre al grande numero di persone sotto i 30 anni è da segnalare la presenza di molte coppie e talvolta di gruppetti di 3-4 persone che si spostano per la ricerca e il consumo di sostanze. Vista la giovane età dei soggetti, è intenzione dell'Amministrazione comunale avviare una campagna di prevenzione ed informazione nelle scuole analogamente a quanto già avviene per il consumo di alcol.
Per quanto riguarda lo spaccio, le zone sono i binari e le aree intorno a piazza dell’Università, mentre via Pier Cironi viene utilizzata per la maggior parte delle volte come il punto di contatto fra chi vende e chi vuole acquistare con la consegna che avviene in altre zone. via Magnolfi è invece luogo di transito per chi vuole acquistare o per chi vende sostanze.
Passando alla prostituzione, in piazza Mercatale è presente una quindicina di donne cinesi: c’è un evidente controllo della zona da parte di soggetti adulti, maschi di origine cinese, che visibilmente danno l’assenso alle donne, se assentarsi o no dalla piazza e se accettare la proposta dei clienti. I clienti per la maggior parte sono italiani sopra i 50 anni, in gran numero oltre i 60. Seguono le prostitute in direzione degli appartamenti nelle vie adiacenti, raramente quest’ultime salgono in macchina dei loro clienti. Spesso l’offerta di sesso a pagamento è preceduta da molto tempo dedicato a parlare con i possibili clienti direttamente in piazza. Quasi come un servizio di attenzione, cura e compagnia.
Sintesi delle percezioni rilevate mediante interviste
Gli operatori enfatizzano quello che per loro è l’aspetto più rilevante, ovvero la notevole frammentazione del tessuto sociale del centro storico di Prato.
Una frammentazione che si rileva non soltanto osservando spacciatori e tossicodipendenti appostati a pochi metri da dove le famiglie passeggiano, ma anche e soprattutto all’interno di quella stessa parte di comunità che cerca di proporre soluzioni per ovviare a tale frammentazione. La differenza di approcci e interventi tra Spazio Aut e Recuperiamoci, tra Parrocchia di Piazza Mercatale e l’omonimo comitato, se per gli operatori rappresenta una ricchezza da potenziare, per gli stessi attori è motivo di reciproca diffidenza.
Inoltre, nel periodo considerato, i due operatori hanno rilevato una notevole sfiducia da parte degli intervistati nei confronti delle istituzioni. Non sono mancati però pareri positivi sulla nuova giunta comunale, capace secondo loro di porre maggiore attenzione alle istanze dei cittadini.
Per quanta riguarda la presenza di forze militari e di polizia, nonostante la stima espressa dagli intervistati e la constatazione di qualche miglioramento, reputano un’enorme problema la mancanza di leggi adeguate che puniscano in maniera più severa i criminali.
Si registra la forte voglia di reagire, da parte di chi vive la zona (cittadini, commercianti, associazioni) che abitano o lavorano nelle zone oggetto della mappatura. La cittadinanza ha reagito trovando sistemi di difesa, per continuare a stare sul territorio, soprattutto i commercianti; gli abitanti unendosi in comitati di via, lavorando per rendere più positive e vive le proprie strade. Le associazioni cercano nell’espressione di forme d’aggregazione di abitare il centro anche in orari diversi dall’usuale.
cb
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