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Comune di Prato

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11/02/2015 14:56
Faggi Simone Dichiarazioni Centinaia i morti nel Canale di Sicilia

Lampedusa, Biffoni e Faggi: "Un dramma che suscita sconforto e rabbia, ma che ci chiama anche alle nostre responsabilità di politici e di amministratori"

"interventi sostanziali da parte dell’Europa e della comunità internazionale perché il nostro Paese non sia solo nell’affrontare queste stragi"

“E’ passato poco più di un anno da quando morirono 366 persone nel naufragio di un’imbarcazione libica a largo di Lampedusa e oggi siamo di nuovo a contare centinaia di nuove vittime nel canale di Sicilia. Dalle prime informazioni i migranti morti sono almeno 232 ma potrebbero essere addirittura 400. Un dramma che suscita sconforto e rabbia, ma che ci chiama anche alle nostre responsabilità di politici e di amministratori”. A dichiararlo sono il sindaco Matteo Biffoni e il vicesindaco e assessore all’Immigrazione Simone Faggi.

“Come Comune di Prato supportiamo la rete dell’accoglienza e della solidarietà mettendoci a disposizione, secondo le nostre forze e con interventi che sono sempre stati capaci di gestire l’arrivo dei profughi sul territorio in maniera efficace. Allo stesso tempo denunciamo la necessità di interventi sostanziali da parte dell’Europa e della comunità internazionale perché il nostro Paese non sia solo nell’affrontare queste stragi. Non si possono chiudere gli occhi davanti a tragedie di queste dimensioni, deve essere messo a punto un sistema di ingresso gestito da tutti i Paesi europei. Le azioni di intervento sul fronte della politica internazionale e nella gestione di emergenze che ormai stanno diventando ordinarie devono essere immediate e concrete”.

Biffoni e Faggi hanno voluto esprimere anche la propria solidarietà ai sindaci dei Comuni agrigentini: “Lampedusa e gli altri Comuni agrigentini stanno dimostrando anche in queste ore un grande spirito umanitario e di coscienza civile: gli amministratori e i cittadini di queste realtà sono i primi a guardare negli occhi il dolore e la disperazione di chi arriva sulle coste italiane, ad accogliere i morti, a gestire i primi soccorsi”.

edr

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