La Commissione 4 bussa alla porta del Governo per salvare e valorizzare le Cascine di Tavola
Un progetto di livello nazionale ed internazionale per la valorizzazione delle Cascine di Tavola, che travalichi i confini provinciali e regionali per sfruttare davvero le enormi potenzialità del complesso rinascimentale: è questa la richiesta che la Commissione 4 Territorio e Ambiente ha messo nero su bianco nella mozione che, in caso di approvazione, impegna il sindaco e la giunta a promuovere intese ed accordi che coinvolgano anche il Governo, oltre alla Regione e alla Provincia di Prato, sia per la parte progettuale che per la programmazione, con la finalità di ottenere i finanziamenti statali e comunitari necessari. Le cifre non sono indifferenti, dato che si parla di circa 25 milioni di euro per il restauro del bene, in stato di abbandono da anni.Il documento, presentato nella seduta di oggi pomeriggio, sarà discusso nel prossimo Consiglio comunale: erano presenti anche l'assessore all'Urbanistica e al Patrimonio Valerio Barberis e Filippo Alessi all'Ambiente. La Commissione si è riunita in seguito alla recente pronuncia del Tribunale di Prato, che come è noto nel processo contro il rappresentante legale dell'ultima società proprietaria della fattoria medicea di Lorenzo il Magnifico, ha disposto la confisca del bene e quindi ha trasferito la proprietà allo Stato. Il provvedimento ha cambiato le carte in tavola rispetto all'iter di collaborazione già avviato dalla Regione e dal Comune per salvare le Cascine. Da qui le richieste della Commissione, condivise da Barberis e Alessi con un punto fermo: restituire alle Cascine delle funzioni pubbliche, dalla sede universitaria al centro studi e ricerca su agricoltura ed enogastronomia o ai fini turistici. Sarebbe un ritorno alle origini per le Cascine, che nacquero nel '500 a corollario della Villa Medicea Ambra di Poggio a Caiano per sperimentare e realizzare nuove colture e allevamenti, dando vita all'agricoltura come oggi la conosciamo: «Non possiamo pensare alla valorizzazione delle Cascione di Tavola senza pensare al contesto della Villa Medicea, già dichiarata patrimonio Unesco, e di gioielli architettonici come il Ponte Manetti o senza l'inserimento nel più ampio Parco della Piana - ha spiegato il presidente della Commissione Massimo Carlesi - Pertanto perchè non fare un passo avanti e pensare ad un progetto di recupero a livello statale, analogamente a quanto fatto a Parma con Palazzo Ducale? Le potenzialità sarebbero enormi, non solo sul piano della Toscana, per questo l'operazione non può essere compiuta solo dalle forze locali. Questo permetterebbe inoltre di risistemare non solo la parte della Fattoria, ma anche gli altri immobili, come la Casa del Guardia e il Podere Le Polline». La spesa necessaria solo per la Cascina è sui 25 milioni di euro, includendo gli altri edifici si superano i 30.
Nel frattempo proseguono i lavori per la risistemazione di ponti, muretti e manufatti minori nell'ambito del progetto comunale di riattivazione dei canali navigabili delle Cascine.
cb
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