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Comune di Prato

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02/03/2015 11:07
pasquinelli Polizia municipale L'intervento degli agenti del comando di piazza Macelli

Polizia municipale, denunciato per aver alterato la targa della propria auto

L'uomo, cittadino italiano, aveva volontariamente abraso l'ultima lettera della propria targa per eludere controlli e rilevamenti fotografici

L’ignaro proprietario di un'auto si era visto recapitare una sanzione per eccesso di velocità, rilevata dall’autovelox che si trova in viale Nam Dinh all’altezza di via dell’Alberaccio, ma ne aveva chiesto l’annullamento alla Polizia Municipale perché sul verbale era indicato un veicolo diverso.

Le verifiche effettuate in conseguenza del ricorso hanno fatto pensare ad una targa simile circolante sul territorio di Prato.

Il personale dell’ufficio verbali della Polizia Municipale ha verificato immediatamente le possibili combinazioni di cifre e lettere partendo dalla più semplice, sostituendo la lettera finale C, con la lettera finale G, anche perché già da un ingrandimento della foto scattata dall’apparecchio di controllo della velocità si poteva notare un’anomalia dell’ultimo carattere della targa.

Dai controlli effettuati è stata individuata una targa corrispondente ad un mezzo come quello inquadrato nelle foto scattate dalla postazione fissa di controllo della velocità, appurando che il veicolo con la targa corretta era intestato ad una ditta con sede nel Macrolotto 1, di proprietà di un italiano residente a Prato.

Così, due agenti motociclisti del comando di piazza Macelli hanno fatto dei controlli nelle vicinanze della sede della ditta per tentare di rintracciare il mezzo e hanno notato un'auto in sosta con la lettera finale G della targa parzialmente alterata. In particolare, una parte della lettera appariva abrasa proprio per trasformarla nella lettera C, con l’evidente intento di eludere un eventuale controllo e/o rilevamento fotografico a mezzo apparecchiature elettroniche per il rilevamento delle violazioni al codice della strada. Il resto della targa risultava integro, senza ammaccature evidenti o abrasioni.

L'uomo, cittadino italiano, è stato quindi denunciato all’Autorità Giudiziaria per la falsità materiale commessa.

309/15

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