Vicino al Casello Prato ovest l'area pił idonea per il trattamento di inerti non pericolosi
E’ quella al confine con l’autostrada A11 e il casello Prato ovest l’area proposta dall’Amministrazione comunale per l'insediamento di impianti di trattamento di inerti non pericolosi, in particolar modo provenienti dall’edilizia e dalle escavazioni. La giunta ha dato mandato agli uffici tecnici di predisporre la variante al Piano Strutturale ed al Regolamento urbanistico che sarà discussa a breve in Consiglio comunale.
Inizialmente erano due le aree maggiormente idonee lungo la A11 individuate dall’intesa preliminare all’accordo di pianificazione firmata a gennaio tra Comune, Provincia e Regione, tenendo conto della lontananza dagli insediamenti abitativi, della tutela del paesaggio e dei vincoli idrogeologici, ambientali e paesaggistici: la prima appunto è limitrofa al Casello di Prato Ovest, circa 19 ettari fra la Firenze-mare e la Declassata, e la seconda in via Paronese a nord del Macrolotto 1, circa 9 ettari delimitati dalla prima Tangenziale, dall’Autostrada e dall’Asse delle industrie. In relazione alla prima area, a seguito di approfondimenti tecnici effettuati dal Comune, negli ultimi mesi, sono emerse criticità minori rispetto agli studi preliminari, in particolar modo in merito alla viabilità di accesso all'area ed alla pericolosità idraulica.
E’ intenzione dell'Amministrazione approfittare della realizzazione delle opere obbligatorie di mitigazione idraulica collegate alla localizzazione dell'area per gli inerti nell’area del casello di Prato Ovest, attraverso un maggiore dimensionamento della cassa di espansione prevista ad ovest del fosso Ficarello, al fine di mettere in sicurezza tutti i territori a valle dell'autostrada.
La delibera approderà prossimamente sui banchi del Consiglio comunale, che dovrà pronunciarsi sull’adozione della variante al Piano Strutturale e al Regolamento urbanistico. L'intesa preliminare con Provincia e Regione per la variante è sta preceduta dalla Conferenza dei Servizi per avviare l'Accordo di Pianificazione, con il coinvolgimento di Arpat, Usl, Autorità di Bacino, Consorzio di Bonifica, Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici ed archeologici, Publiacqua, Snam e Terna.
cb
Condividi su: