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Comune di Prato

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12/05/2015 12:46
Comune di Prato Immigrazione Firmata stamani nel Salone consiliare la convenzione tra Comune, Caritas, Asm e gli enti che gestiscono l'accoglienza a Prato

“Accoglienza straordinaria e impegno civile”, i richiedenti asilo diventano volontari per la tutela del verde e molto altro

L'obiettivo è utilizzare il volontariato come leva per favorire l'inserimento dei soggetti che si trovano presso i centri di accoglienza della città

E' stata firmata stamani nel Salone consiliare del Comune la convenzione per la realizzazione del progetto di volontariato “Accoglienza straordinaria e impegno civile” rivolto ai richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale che si trovano nei Centri di accoglienza di Prato.

Grazie all'intesa, sottoscritta da Comune di Prato, ente coordinatore del progetto, Caritas, Arci solidarietà Prato, Cooperativa sociale 22 onlus, Consorzio Astir, Cooperativa sociale Pane&Rose e Asm, i richiedenti asilo e i rifugiati potranno essere impiegati in attività di volontariato presso le associazioni aderenti all'accordo, in eventi o campagne come “Puliamo il mondo”, la “Settimana antirazzista” e la “Giornata dell’handicap” promosse dalle organizzazioni di volontariato e del terzo settore, attività di collaborazione e supporto a Uffici e Servizi comunali che svolgono attività culturali, sociali e di inclusione,  in caso di eventi straordinari o di protezione civile e infine per interventi di tutela e decoro delle aree e degli spazi pubblici e delle strutture presenti  (ludiche/sportive/ricreative) in collaborazione con Asm e Asm Servizi, che in questo caso forniranno anche il vestiario e gli strumenti da lavoro.

La convenzione, della durata di due anni, ha l'obiettivo di aiutare i migranti ad inserirsi nella società attraverso lo svolgimento di attività di volontariato, nell’ottica del miglioramento delle loro competenze di socializzazione, di alfabetizzazione e di integrazione sociale e culturale. Va specificato che i richiedenti asilo o titolari di protezione internazionale non possono svolgere attività lavorativa, nei primi sei mesi dalla presentazione della richiesta di protezione, come previsto dal decreto legislativo 140/2005. 

cb

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