Individuati e denunciati i ragazzi che avevano sottratto la corona d'alloro deposta il 25 aprile
Nelle prime ore della mattina del 26 aprile scorso il cerimoniere del Comune si era accorto che la corona d’alloro apposta solo il giorno prima sotto la lapide commemorativa del 25 Aprile nel loggiato del Palazzo Comunale era sparita.
La Polizia Municipale aveva così avviato le indagini per risalire agli autori, individuando subito, grazie alle telecamere di sorveglianza, un gruppetto di 4 giovani che intorno alle 2:30 del mattino avevano sottratto la corona e si erano diretti verso piazza del Pesce dove avevano introdotto la corona in una Fiat 500 di colore chiaro, per poi allontanarsi in auto in direzione di piazza S. Domenico.
L’utilizzo delle immagini riprese dalle telecamere in varie zone del centro storico hanno permesso agli inquirenti di seguire l’auto per tutto il tragitto percorso, individuandone con chiarezza il tipo e le caratteristiche, ma per l’identificazione della targa di riconoscimento è stato fondamentale il passaggio sotto uno dei varchi elettronici della Z.T.L., la cui telecamera ha consentito di individuarne con assoluta certezza la sequenza alfanumerica.
Gli agenbti hanno scoperto così che il veicolo apparteneva ad una residente pratese, madre di due ragazzi dall’età compatibile con quella dei giovani ripresi dalle telecamere del loggiato comunale: il confronto con i cartellini anagrafici del maggiore dei due fratelli ha tolto ogni dubbio, anche per la buona qualità delle immagini a colori riprese durante la sottrazione della corona.
Convocato dal Commissario Provvedi del Reparto Territoriale del Comando di piazza Macelli, che ha seguito le indagini, il figlio della proprietaria dell’auto, ha ammesso, durante l’interrogatorio, di essere stato presente insieme agli amici, tutti pratesi, mentre uno di loro sottraeva la corona di alloro dalla lapide e di aver acconsentito a farla introdurre all’interno dell’auto. Il giovane, M.E. di anni 27, anche lui residente a Prato dalla nascita, non ha attribuito comunque al gesto un significato politico.
Tutti e quattro gli autori del fatto sono stati denunciati a piede libero all’Autorità Giudiziaria per furto e danneggiamento in concorso tra loro.
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