Firmato il protocollo per l'approfondimento dello studio conoscitivo dell'acquifero della piana pratese
E' stato siglato questa mattina tra Comune e Provincia di Prato, Autorità di bacino del fiume Arno, Autorità Idrica Toscana (AIT) e Publiacqua il Protocollo d'intesa per l'approfondimento dello studio conoscitivo sull'acquifero della piana di Prato. Alla firma erano presenti il sindaco e presidente della Provincia Matteo Biffoni, il segretario generale dell'Autorità di bacino Gaia Checcucci, il presidente di Publiacqua Filippo Vannoni e Andrea Cappelli, responsabile della pianificazione dell'autorità idrica regionale. Obiettivo dello studio, che durerà un anno, è quello di capire la qualità dell'acqua presente nella falda pratese e i suoi possibili usi alternativi.
"Le acque sotterranee sono una preziosa risorsa naturale da proteggere dal deterioramento e dall'inquinamento chimico - ha commentato l'assessore all'Ambiente Filippo Alessi -. Il comprensorio pratese ha presentato negli anni aspetti di criticità, dovuti all'elevata pressione a cui è stata sottoposta la falda, a causa dei numerosi prelievi necessari per soddisfare i fabbisogni indrici dell'industria tessile. Questo ha portato pesanti ripercussioni sugli approvvigionamenti della falda, che è stata soggetta ad un deterioramento dello stato qualitativo. Prato ha sempre vissuto la presenza della falda sotterranea come un problema, ora è il momento di considerarla una risorsa. Questo protocollo è importante dal punto di vista ambientale, dal momento che è possibile utilizzare la risorsa e andare a depurarla nei punti dove è meno inquinata, e dal punto di vista dello sfruttamento, che può aprire scenari alternativi importanti".
Già dal 2006 la Provincia aveva provveduto al monitoraggio della falda pratese, che rappresenta la principale risorsa idrica del territorio provinciale, nel 2012 era stato sottoscritto un documento volto allo studio della quantità dell'acqua, questo protocollo invece riguarda la qualità. Il protocollo prevede quindi uno studio del corpo idrico sotterraneo di Prato, all'interno del quale sono state individuate due aree su cui procedere ad indagini di dettaglio e capire così l'uso possibile di questa risorsa. E' inoltre prevista un'operazione di pulizia della falda dagli inquinanti.
La falda di Prato è in continua crescita, da qui al 2020 è previsto un incremento di 4 milioni di metri cubi rispetto a dicembre 2006. "Questo protocollo è utile per Prato e, in uno scenario di area vasta, è fondamentale per garantire un'autonomia delle varie zone - ha aggiunto Gaia Checcucci, segretario generale dell'Autorità di bacino -. Prato può essere presa come modello e caso pilota per mettere in pratica tutto ciò che l'Europa ci chiede, ossia uno studio qualitativo e quantitativo".
Questo studio, come ha sottolineato anche il presidente di Publiacqua Filippo Vannoni, che ha ribadito che l'acqua del rubinetto è potabile e controllata, porterà ad una diminuzione dei costi nella gestione del servizio idrico e di conseguenza a minori costi per i cittadini in bolletta.
"Con questo protocollo intendiamo ottimizzare lo sfruttamento delle risorse, che possono essere gestite in maniera alternativa - ha aggiunto Andrea Cappelli, responsabile della pianificazione dell'Autorità Idrica Regionale -. La falda pratese può essere considerata come un bacino alternativo a Bilancino, data la sua posizione baricentrica nell'area metropolitana.
Da lunedì sarà attivato un tavolo tecnico, composto da almeno un rappresentante per ciascuno degli enti firmatari e coordinato dall'Autoritò di bacino del fiume Arno, che avrà il compito di monitorare l'avanzamento delle attività.
adr
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