"Gli occhi di Prato" invadono la città
Niente cartelli stradali, ma un progetto di altra natura, unico nel suo genere, volto a dare una caratteristica marcata ad ogni porta d'accesso della città e creare una sinergia globale, il tutto con uno sguardo rivolto al futuro. E' questo il senso de "Gli occhi di Prato", il progetto ideato e realizzato dall'artista francesce Clet Abraham con i Lions di Prato (Lions Club Prato Host, Lions Club Datini, Lions Club Castello dell'Imperatore, Lions Club Curzio Malaparte, Lions Club Borgo al Cornio e Lions Club Prato Centro), in collaborazione con il Comune.
Il progetto prevede l'installazione di veri e propri occhi e nasi, in sette punti di accesso della città: Porta Frascati, Porta Santa Trinita, Porta Pistoiese, sottopasso del Serraglio, Porta Mercatale, via Pomeria e Piazza San Marco, dove Clet ha "messo gli occhiali" alla Forma squadrata con taglio di Henry Moore, simbolo per eccellenza di Prato.
"Gli occhi di Prato intende fornire una lettura attuale della città partendo dalla realtà storica delle antiche mura medievali - ha commentato l' artista francese Clet Abraham -. Prato è una realtà che ha saputo evolversi, con una presenza di diverse comunità che ne fa un caso unico. Io lavoro molto sui sentimenti, sulle emozioni, vedo in Prato una città eclettica ed ho quindi voluto dare risalto proprio questo aspetto, dando ad ogni porta un'espressione e una personalità diversa. Da un lato ci sono le porte di Prato che aprono gli occhi al futuro, dall'altro dà un'impronta particolare a ogni zona e si mettono in relazione i vari quartieri, stimolando la curiosità dei pratesi di andare a vedere com'è la porta del vicino. L'opera di Moore è quella che meglio sintetizza Prato e per me è stato come un intervento su una parte sacra".
"Clet ha definito Prato una città eclettica, in continua evoluzione. E così è, perché siamo la città più contemporanea d'Europa, sotto ogni aspetto, dalle trasformazioni sociali al percorso culturale intrapreso - ha dichiarato il sindaco Matteo Biffoni -. Abbiamo i problemi comuni a tante grandi realtà, ma potenzialità che sottovalutiamo. "Gli occhi di Prato" sono uno sguardo originale sul nostro centro storico e l'occasione per far conoscere Prato fuori dai soliti luoghi comuni: noi per primi dobbiamo aver voglia di veicolare un'immagine nuova, anche con un po' di irriverenza".
Obiettivo del progetto è proprio quello di stimolare nello spettatore la cuoriosità e la coscienza di essere parte integrante della città. "Con le sue installazioni Clet ha ricreato una vera e propria mappa di Prato - ha aggiunto l'assessore alla Cultura Simone Mangani -. Il suo lavoro ha un duplice significato: è la città che guarda noi, ma allo stesso tempo siamo noi cittadini che dobbiamo guardare Prato con occhi diversi".
Le installazioni rimarranno in città per sei mesi, ad esclusione di quella della stazione del Serraglio che resterà patrimonio comunale permanente e per la quale l'amministrazione ha speso 3.500 euro.
Venerdì 12 giugno alle 18 in piazza Santa Maria delle Carceri verrà ufficialmente inaugurato il progetto: è in programma una passeggiata guidata per la visita alle opere e un aperitivo offerto a tutta la cittadinanza da parte dei Lions club. Sono inoltre in vendita le magliette e 500 grafiche con il logo del progetto, che potranno essere acquistate direttamente venerdì, oppure chiamando le sedi dei Lions.
"I Lions non sono solo volontariato e solidarietà, ma hanno anche la funzione di stimolo sociale per il bene proprio e degli altri - ha commentato Francesco D'Ambrosi, presidente del Lions Club Prato Host - Abbiamo condiviso questa idea con Clet e con il Comune, crediamo che solo l'arte sia in grado di raggiungere in modo semplice i cuori e le anime dei cittadini. Vogliamo dare così un contributo alla cittadinanza e invitarla a guardare oltre, ad abbandonare i luoghi comuni e a considerare quello che fino a oggi abbiamo ritenuto essere dei problemi, come delle opportunità. Per la realizzazione delle installazioni temporanee non sono state sottratte risorse dai service o dal Comune, ma il tutto è stato reso possibile grazie al supporto di alcuni sponsor".
adr
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