Al Metastasio contributi ministeriali per 817mila euro, oltre 300mila in pių rispetto al 2014
Il Ministero della Cultura premia il Metastasio di Prato con un finanziamento del Fondo unico dello spettacolo di 817mila euro, oltre 300mila euro in più rispetto allo scorso anno. L'assegnazione dei fondi 2015, dunque, spinge il teatro pratese in una significativa risalita della classifica dei teatri italiani più finaziati, passando dal 31° al 16° posto. Un dato che mette fine alle polemiche dei mesi scorsi quando alla giunta guidata dal sindaco Biffoni, che aveva deciso di presentare per il Metastasio la domanda di Teatro di rilevante interesse culturale e non per Teatro nazionale, si contestava il rischio di un taglio dei contributi ministeriali. In realtà la legge è sempre stata chiara da questo punto di vista, garantendo per i tric gli stessi finanziamenti dei vecchi teatri stabili. "Per il Metastasio questo non è stato vero, dal momento che abbiamo ottenuto addirittura 300mila euro in più - sottolinea l' assessore alla Cultura Simone Mangani -. I motivi della decisione presa li abbiamo spiegati più volte e ribadiamo che, in questo primo momento, per il nostro teatro è stata la strada migliore da intraprendere, senza escludere alcun cambiamento in futuro. Siamo stati riflessivi e pragmatici e abbiamo portato a Prato più finanziamenti per la cultura".
"La scelta fatta da questa giunta di ragazzi, come a qualcuno piace definirci, è stata la migliore: lo dimostrano i numeri- spiega il sindaco Matteo Biffoni -. In questo momento il teatro Metastasio non ha i giusti requisiti per essere riconosciuto come teatro nazionale e se avessimo intrapreso quella strada non avremmo avuto la possibilità di ottenere questi risultati. Inoltre, un accorpamento con la Pergola avrebbe portato sicuramente minori finanziamenti, dal momento che il Fus ha assergnato alla Fondazione Teatro della Toscana, che comprende la Pergola di Firenze e il Teatro di Pontedera, 1,2 milioni di euro. Qualche grande esperto che aveva predetto il contrario adesso dovrà ricredersi".
edr
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