Approvata la delibera sulla stipula del contratto tra Comune e Pecci per la proprietà delle opere
Portata a termine dopo 10 anni un'operazione che vedeva coinvolti il Comune di Prato e l'Associazione per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci. E' stata infatti approvata oggi in giunta la proposta di delibera sulla stipula del contratto definitivo tra le due parti, che prevede che i due soggetti diventino comproprietari di tutte le opere: il Comune di otto tredicesimi e l'Associazione dei restanti cinque tredicesimi. La parola passa ora al Consiglio Comunale, cui spetta il voto finale.
"Sono molto soddisfatto perché siamo ad un passo dalla definizione di un'operazione iniziata dieci anni fa", ha commentato l'assessore alla Cultura Simone Mangani.
Tutto è iniziato nel dicembre del 2005, quanto il Consiglio Comunale ha valutato opportuno operare per la salvaguardia del patrimonio artistico del Centro e ne ha proposto l'acquisto per 1.300.000 euro. Le opere, una volta comprate, sarebbero state iscritte all'inventario dei beni artistici del Museo Civico e concesse in comodato gratuito al Pecci. Il 26 gennaio del 2006 venne stipulato tra Comune e Associazione, tramite scrittura privata, il contratto preliminare relativo alla vendita delle opere di proprietà dell'Associazione Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci e vennero versati 800.000 euro a titolo di caparra. Il resto sarebbe stato versato alla stipula del rogito, che però non è mai avvenuta.
Nel 2015 il Consiglio Comunale aveva valutato la forma gestionale associativa non più idonea a gestire il Centro per l'arte contemporanea, in considerazione del nuovo ruolo acquisito come Centro regionale di coordinamento dell'arte contemporanea e in relazione alla sua nuova natura di soggetto strutturato, dotato di un patrimonio proprio destinato in modo stabile al proseguimento dell'interesse collettivo. Il Cosiglio aveva quindi modificato lo statuto dell'Associazione, mettendo le premesse per la nascita di una nuova Fondazione, i cui soci fondatori sarebbero stati il Comune e l'Associazione stessa.
E' stata quindi approvata la costituzione della "Fondazione per le arti contemporanee in Toscana" e sarà stipulato un contratto definitivo tra le due parti che prevederà che i due soggetti diventino comproprietari di tutte le opere: il Comune di otto tredicesimi e l'Associazione dei restanti cinque tredicesimi, con il vincolo che la Fondazione, in caso di prestiti o depositi superiori ad un anno, dovrà chiedere l'autorizzazione preventiva ai due soggetti proprietari.
adr
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