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Comune di Prato

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26/06/2015 11:45
Mangani Simone Cultura Entrambi i musei hanno partecipato ad un bando che la Regione Toscana ha indetto per il sostegno dei musei toscani accreditati di rilevanza regionale

Museo della Deportazione e Museo del Tessuto, implementati gli apparati informativi in lingua cinese

La dirigente regionale del settore Musei ed Ecomusei Elena Pianea: “Il sistema museale pratese è un fiore all'occhiello tra i sistemi museali toscani. E' importante abbattere non solo le barriere fisiche, ma anche quelle culturali"

Il Museo della Deportazione e Resistenza e il Museo del Tessuto, due importanti realtà nel Comune di Prato, hanno partecipato alla fine del 2013 a un bando che la Regione Toscana ha indetto per il sostegno dei musei toscani accreditati di rilevanza regionale. L’obiettivo di questa azione è stato quello di consentire l’implementazione dei requisiti di qualità e l’accessibilità culturale, eliminando in primo luogo le barriere di ordine economico, sociale e linguistico che determinano l’esclusione dall’accesso e dalla partecipazione all’offerta e ai servizi culturali.

In particolare, oltre ad aver stimolato i musei a migliorare l’accessibilità alle persone affette da disabilità fisica, motoria e cognitiva, il bando richiedeva l’implementazione di apparati didascalici e informativi, compresi quelli digitali, nelle lingue straniere dei nuovi pubblici (cinese, russo, spagnolo, portoghese, arabo, giapponese).

“Un passo importante per la cultura della nostra città, per favorire l'integrazione di cittadini stranieri ed in particolare della comunità cinese – ha commentato l'assessore alla Cultura Simone Mangani -. Grazie a questo progetto, di cui l'amministrazione comunale va fiera, sarà possibile rendere sempre più fruibile a tutti la nostra cultura e il nostro patrimonio. Anche il Comune di Prato segue la linea dei due musei ed ha tradotto in cinese e in inglese il libretto della Prato Estate 2015”.

“Il sistema museale pratese è un fiore all'occhiello tra i sistemi museali toscani – ha dichiarato la dirigente regionale del settore Musei ed Ecomusei Elena Pianea – E' importante abbattere non solo le barriere fisiche che ostacolano l'accessibilità a persone diversamente abili, ma anche quelle culturali. La Regione Toscana vuole aprire il più possibile i musei alle varie culture, in quanto luoghi di aggregazione e inclusione, piazze inclusive, luoghi dove ci possiamo sentire cittadini indipendentemente dalla nostra provenienza. I musei coniugano la mediazione linguistica ad una dotazione di tecnica d'avanguardia e lavorano andando su obiettivi di strumenti di comunicazione differenti per vari pubblici, ognuno con esigenze differenti”.

Il Museo della Deportazione e Resistenza così come il Museo del Tessuto hanno ricevuto i finanziamenti regionali per aver realizzato progetti volti a garantire una migliore accessibilità da parte soprattutto della nutrita comunità cinese di Prato.

I due musei hanno quindi deciso di confrontarsi con la realtà che nel territorio pratese suscita la maggiore attenzione dal punto di vista dell’integrazione sociale e culturale: la presenza di oltre 25.000 cinesi, il 10% circa della popolazione.

La proposta progettuale è stata quella di implementare gli apparati informativi e didascalici dei rispettivi musei attraverso la realizzazione di materiale di vario genere in lingua cinese (cataloghi, brochure, la sottotitolatura di percorsi audiovisivi e nuove forme digitali come le App), pensando così di dare alla comunità cinese un forte segnale di apertura e di contribuire concretamente alla loro integrazione e crescita culturale rispetto ai contenuti culturali presenti nei rispettivi musei. Ci si attende così una migliore fruizione da parte di studenti cinesi in visita con le classi ma anche un accresciuto interesse da parte di adulti inseriti nei contesti lavorativi del territorio e di turisti cinesi sempre più presenti in Toscana. Di particolare importanza, a questo proposito, sarà un’adeguata campagna di comunicazione sulle nuove possibilità culturali offerte alla comunità cinese.

Il Museo della Deportazione e Resistenza

Il Museo della Deportazione e Resistenza di Prato, una delle pochissime strutture in Italia a essere dedicata alla memoria di quanti persero la vita nei campi di concentramento e di sterminio nazisti e nelle lotte di resistenza e liberazione dal nazifascismo , propone attività didattica ogni anno ad oltre 4000 studenti, la maggioranza dei quali ancora inseriti nella scuola dell’obbligo, tra cui numerosi cinesi. La missione del Museo, oltre a fornire elementi di conoscenza storica sugli eventi più tragici del ‘900 come la deportazione e la Shoah, è quella di educare alla cittadinanza e crescita civile così come alla consapevolezza sui diritti universali dell’uomo. Questo tipo di insegnamento coinvolge tematiche complesse, talvolta di difficile comprensione per i molti ragazzi cinesi di recente immigrazione che spesso debbono avvalersi di traduzioni immediate da parte dei connazionali che conoscono meglio la lingua italiana.

“La nostra missione è la formazione didattica, ci siamo da sempre posti il problema di come avvicinare gli stranieri e nello specifico la comunità cinese al nostro museo – hanno aggiungo la presidente e la direttrice del Museo della Deportazione e Resistenza Aurora Castellani e Camilla Brunelli -. Lo scambio di opinioni e di conoscenze sta alla base dell'inclusione ed è strumento importante per rendere i cittadini partecipi delle nostre realtà. Grazie a questi nuovi apparati informativi vogliamo fornire degli strumenti di lavoro anche per coloro che hanno difficoltà di comprensione della cultura e della storia europea”.

Sono stati quindi realizzati sottotitoli in cinese (già presenti in inglese e in italiano per non udenti) nel percorso museale audiovisivo dove, in sette postazioni video con sistema audio a infrarossi, si possono ascoltare video-interviste a 23 sopravvissuti ai lager nazisti. Inoltre è ora disponibile anche in cinese la guida-catalogo del museo (già realizzata, oltre che in italiano, anche in inglese e in tedesco), utile strumento di conoscenza per affrontare, grazie ad un’esposizione e illustrazione agile e schematica benché di assoluto rigore scientifico, la vasta tematica riguardo ai maggiori crimini del nazifascismo così come ai movimenti di resistenza.

Il Museo del Tessuto

Il Museo del Tessuto è il centro italiano d'eccellenza dedicato alla conservazione ed alla diffusione della cultura tessile e della moda antica e contemporanea. Con un'intensa attività espositiva, educativa e divulgativa, il Museo include tra i propri obiettivi la trasmissione della cultura tessile della città di Prato, quale strumento di identificazione sociale e culturale per tutti i cittadini e le comunità locali. La nascita e lo sviluppo della comunità cinese è senza dubbio il fenomeno che ha maggiormente caratterizzato le trasformazioni nel distretto produttivo e del tessuto sociale locale nell'ultimo ventennio; per il Museo pertanto è stato naturale confrontarsi con questa dinamica, con l'obiettivo di farsene interprete e divulgatore presso il proprio pubblico.

“La principale barriera per l'integrazione è lo scoglio linguistico. Abbiamo quindi implementato i nostri apparati informativi in lingua cinese per cercare di coinvolgere ed avvicinare il più possibile anche la comunità cinese”, ha commentato il direttore del Museo del Tessuto Filippo Guarini.

Le attività intraprese hanno riguardato la realizzazione di due strumenti di comunicazione finalizzati a favorire l'identificazione, la conoscenza e l'integrazione di questa comunità all'interno del museo: è stata sviluppata una guida interattiva del percorso museale in lingua italiana e cinese, scaricabile gratuitamente su smartphone e tablet ed inoltre la lingua cinese è stata adottata, accanto all'italiano ed all'inglese, per la nuova brochure del museo. La guida interattiva è la prima sperimentazione a Prato della piattaforma UBILIA, un'applicazione scaricabile gratuitamente già attiva in molti luoghi e monumenti fiorentini come il centro storico di Firenze,  l'Opera di Santa Croce e il Museo di Storia Naturale. La APP ha il vantaggio di essere pensata per funzionare in rete: basta scaricarla una volta per poterla utilizzare ogni volta che l'utente si trova in un luogo dotato dell'applicazione.

L'ultima attività del progetto sarà l'inserimento, entro la fine del 2015, nel percorso espositivo museale di un' installazione multimediale che racconta le trasformazioni sociali e produttive della città, con particolare attenzione alla dinamiche socio-economiche della comunità cinese, espresse tramite video e interviste.

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