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Comune di Prato

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06/08/2015 13:14
pin Università 26 laboratori attivi, oltre 100 i ricercatori coinvolti e 78 imprese

Il Pin cresce: la ricerca verso tre milioni di ricavi a fine 2015

Avanzata la proposta di collaborazione tra Pin e Creaf: presto nelle sede di via Galcianese si trasferiranno quattro laboratori

Tre milioni di ricavi alla fine del 2015, 26 laboratori che occupano un centinaio di persone, da giovani laureati a ricercatori esperti, 78 imprese pratesi coinvolte. E’ questo il trend emerso dal conto economico semestrale del PIN esaminato a fine luglio dal Cda della società e presentato stamani in Palazzo comunale dagll'assessore all'Università e alla Ricerca Daniela Toccafondi, dal presidente del Pin Maurizio Fioravanti e dall'ingengere Luca Mattesini, dell'Ufficio Ricerca del Pin.

"Prato può vantare la presenza di laboratori di ricerca all'avanguardia, che sono un'eccellenza e il fiore all'occhiello della nostra città - ha dichiarato l'assessore all'Università e alla Ricerca Daniela Toccafondi - La presenza di questi importanti laboratori è molto conosciuta dalle imprese nazionali, ma poco a livello locale. Il Pin e i suoi laboratori sono un'eccellenza che tutti devono conoscere e di cui Prato deve andare fiera, perchè le aziende che vogliono mettersi in luce nello scenario globale devono essere innovative, e l'innovazione parte proprio dalla ricerca".

All’interno del PIN operano infatti  26 laboratori di ricerca che si pongono a servizio della collettività, producendo innovazione nell’organizzazione del sistema produttivo, e nello stesso tempo utilità economica. Sono circa un centinaio i ricercatori, da giovani laureati a ricercatori esperti, che svolgono la loro attività nei laboratori del Pin. L'utilità stimata alla fine del 2015 è di circa mezzo milione di euro e sarà reinvestito nelle attività del Polo universitario cittadino, come prevede lo statuto del PIN che è una società senza fini di lucro.

“Questi risultati così lusinghieri - afferma Maurizio Fioravanti, Presidente del PIN - si sono resi possibili per l’intreccio di tre fattori: la competenza e l’impegno dei nostri tecnici, coordinati dal Direttore, dott. Enrico Banchelli; la vitalità, nonostante spesso si dica il contrario, del nostro sistema istituzionale e del nostro sistema produttivo, che per nostro tramite sta sempre più scegliendo la via dell’innovazione; il sostegno, che non è mai mancato, dell’Università, e con essa delle istituzioni e delle associazioni espressione della società locale, ad iniziare dal Comune, dalla Fondazione della Cassa di Risparmio, dalla Provincia, fin quando è esistita nella pienezza delle sue funzioni, ed infine dalle associazioni di categoria, nei limiti delle loro possibilità. Senza questa capacità di autofinanziamento – ha proseguito il Prof. Fioravanti – i bilanci del Pin non avrebbero potuto rimanere in equilibrio. Senza questa nostra reazione alla crisi, il Pin avrebbe pesantemente subito l’impatto della drastica riduzione dei contributi pubblici”.

I ricavi derivano per il 58% all’area di Ingegneria, sia nei suoi sviluppi più innovativi (ICT, digitalizzazione, logistica) che nell’ingegneria classica, presente al PIN fin dalle sue origini (ingegneria meccanica ed ambientale). Il 30% provengono dall’area delle Scienze sociali ed economiche, in particolare dal Social Business e da progetti di inclusione sociale, emersione del lavoro nero e promozione della sicurezza, sostenuti dal Progetto Prato della Regione Toscana. Il 12% proviene dall’area Chimico-merceologica, attraverso il recupero e valorizzazioni di scarti di processi industriali.

Per quanto riguarda le fonti di finanziamento, il 47% derivano da commesse di aziende private, valore che conferma il trend degli ultimi anni (volume stabilmente sopra il 40%); il 29% da progetti europei ed il 24% da progetti con gli enti pubblici, tra questi il 18% deriva da rapporti con enti partecipati dalla Regione Toscana.

Altro dato interessante che emerge dall’analisi del conto economico semestrale del PIN è che le commesse delle aziende private provengono per il 45% percento dall’area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia, il 13% dei quali da imprese localizzate nel distretto pratese (per lo più micro e piccole imprese, alcune delle quali a conduzione familiare), e per il 25% dal resto della regione, con un totale di 70% del ricavo da commessa privata di aziende toscane. I settori merceologici principali in cui sono attive le 78 imprese con le quali il Pin ha svolto nel 2015 attività di ricerca, sono l'Ict/elettronica (24%), energia/ambiente (21%) e moda (14%).

Un'importante novità riguarda la proposta di accordo avanzata dal Pin, su sollecitazione del Comune, per avviare una collaborazione con il Parco Scientifico e Tecnologico di Prato (ex Creaf). La proposta prevede il trasferimento di quattro laboratori, seguiti da quattro professori dell'Univestità di Ingegneria di Firenze, negli spazi di via Galcianese. Si tratta di tre laboratori di ambiente e uno industriale, nei quali saranno occupati una trentina di ricercatori. Il Pin, non appena la struttura sarà completata ed attiva, andrà così ad occupare uno spazio di 1640 metri quadrati, dove saranno attivati i quattro laboratori, e sarà inoltre realizzata la seconda galleria del vento e un canale per lo studio del moto ondoso.

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