Il modello pratese di inclusione scolastica esposto ad un convegno europeo
Il "Modello Prato" presentato al convegno finale del progetto europeo "Multiculturalism, Migration, Mathematics Education and Language", in programma a Lucca oggi e domani. Il convegno conclude un percorso europeo promosso da scuole italiane insieme a cinque partner europei.
Questa mattina l'assessore alla Pubblica istruzione Mariagrazia Ciambellotti ha preso parte al convegno ed ha aperto i lavori della giornata presentando il modello dell'inclusione scolastica dell'area pratese.
"Un'ulteriore occasione di livello per far conoscere gli aspetti organizzativi e metodologici sull'insegnamento della lingua italiana agli stranieri - ha commentato l'assessore Ciambellotti -. Siamo orgogliosi che si sia mossa la curiosità del mondo scolastico e accademico sul lavoro fatto a Prato dai nostri uffici, ma soprattutto dai docenti e dagli esperti in materia, su come si insegna l'italiano alle popolazioni straniere. Il modello è stato presentato anche in occasione di altri convegni a Bolzano e Roma".
Il modello Prato, nello specifico il progetto "La Scuola integra culture", rientra nel "Protocollo provinciale per l'accoglienza degli alunni stranieri e lo sviluppo interculturale del territorio pratese", sottoscritto per la prima volta nel 2007, e rinnovato per i successivi trienni nel 2009, nel 2012 ed attualmente per il triennio 2014-2017. Un protocollo volto a costruire un modello territoriale efficace e condiviso tra gli enti locali e tutti gli attori coinvolti nel processo. L'accordo è stato siglato dal Ministero della Pubblica Istruzione, Regione Toscana, Ufficio scolastico territoriale, Provincia e Comune di Prato, Comune di Cantagallo, Carmignano, Montemurlo, Poggio a Caiano, Vaiano e Vernio. Ma anche da 15 Istituti Comprensivi, 4 Istituti Autonomi Statali, 2 Istituti di scuola media statale, il coordinamento diocesano delle scuole paritarie, scuole private paritarie, 9 tra Licei e Istituti –Scuola secondaria, il Ctp di Prato.
L'obiettivo del protocollo è quello di mettere a sistema un modello innovativo e integrato a livello territoriale per promuovere il successo scolastico, contrastare l'abbandono, favorire l'accoglienza e la continuità degli ordini.
Il Comune di Prato offre alle scuole del primo ciclo dell’istruzione una serie di attività e servizi che hanno costituito negli anni un vero e proprio "modello" di intervento, basandosi soprattutto sul coinvolgimento della scuola, attraverso incontri con i dirigenti e i docenti incaricati di funzione strumentale per l’intercultura. Tra gli interventi effettuati nel periodo estivo ci sono corsi di lingua intensivi per alunni da 5 a 16 anni (ai corsi partecipano ogni anno tra i 400 e i 500 bambini e ragazzi stranieri); Campus estivo Ulisse Giramondo, finalizzato alla socializzazione e al perfezionamento della lingua, rivolto a ragazzi italiani e stranieri da 11 a 15 anni.
Durante l'anno invece è stata organizzata la settimana dell'accoglienza, che ha visto l'impiego, all'inizio dell'anno scolastico, di educatori o facilitatori per un periodo di accoglienza per iniziare un percorso di dialogo, socializzazione e conoscenza tra l’alunno e la scuola e fornire loro, nel contempo, i primi elementi di lingua per comunicare. Sono stati svolti Laboratori di italiano L2, laboratori di facilitazione linguistica tenuti da facilitatori. Sono attivati nelle sedi di tutti gli istituti scolastici sportelli di mediazione linguistica-culturale nelle diverse lingue presenti a Prato, sia per i colloqui docenti-genitori che per necessità specifiche per un totale di più di 800 ore. Sono inoltre stati attivati laboratori di preparazione all'esame di Stato.
Attraverso una serie di progetti sperimentali, a Prato è stata sviluppata una specifica metodologia di intervento, denominata ALC ( Apprendimento Linguistico Cooperativo), con laboratori che si svolgono a classe intera volti a promuovere l'inclusione di tutti gli studenti. Infine, è a disposizione un team di esperti per intervenire, su richiesta della scuola, nelle situazioni di disagio che presuppongono competenze e attenzioni specifiche. L’intervento è richiesto e autorizzato con il coinvolgimento dei genitori su apposita modulistica.
adr
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