Tavolo aeroporto, tecnici e politici a confronto sulle controsservazioni al masterplan
Le integrazioni al masterplan sul nuovo aeroporto di Peretola
sono ancora insufficienti e non coprono evidenti lacune. Per
questo i sindaci dei Comuni che aderiscono al tavolo politico
di garanzia per l'impatto del nuovo aeroporto di Peretola stanno
lavorando insieme ai tecnici per ripresentare ulteriori
osservazioni. La scadenza è il prossimo 8 ottobre, ma il
sindaco Matteo Biffoni ha già richiesto alla Regione Toscana
una proroga dei termini. In attesa di un riscontro
da parte degli organi competenti, i tecnici dei
diversi Comuni della Piana stanno già
perfezionando la documentazione che in parte riprende
le osservazioni già fatte proprie
dal ministero dell'Ambiente. Oggi pomeriggio nel
Palazzo comunale di Prato tecnici e politici si sono incontrati per
una riunione plenaria di confronto, così da condividere
tutti gli aspetti più critici emersi anche dopo le
integrazioni di Toscana aeroporti.
Sei i punti principali su cui il nuovo progetto risulta
ancora inadeguato:
1) Utilizzo dei dati medi di traffico aereo. Tutto il masterplan è costruito sui dati di traffico medio della movimentazione dei mezzi aerei e delle persone. La Via invece dovrebbe tener conto dei dati di traffico massimo, ovvero dei picchi che si possono raggiungere.
2) Inquinanti ambientali. Il masterplan si limita a valutare l'impatto inquinante del singolo progetto, senza tener conto degli effetti collettivi. Sulla zona interessata dal progetto del nuovo aeroporto di Peretola, infatti, insiste già un'infrastrutturazione importante, oltre ad altre opere in fase di realizzazione o da realizzare come la Scuola marescialli, il nuovo stadio, la terza corsia dell'autostrada e il termovalorizzatore di Case Passerini. Nella valutazione degli inquinanti e in particolare delle emissioni atmosferiche, quindi, deve essere tenuto conto della somma dei diversi fattori. Inoltre si osserva che vengono sottostimati sia gli impatti acustici sia il carico indotto dall'aeroporto stesso.
3) Mancata caratterizzazione delle terre. Il cantiere per la costruzione del nuovo aeroporto prevede circa 3 milioni di metri cubi di terre in entrata e un milione di metri cubi in uscita. Manca il piano di caratterizzazione delle terre in base alla quale possono essere valutati i reali costi smaltimento e di eventuale bonifica.
4) Reticolo idraulico. Sullo spostamento del Fosso reale e delle casse d'espansione esistenti il nuovo masterplan integrato non prevede alcuna modifica rispetto al progetto presentato, nonostante le osservazioni puntuali del ministero dell'Ambiente.
5) Incidenza negativa sull'ecosistema esistente. Lo stesso masterplan conferma una Valutazione di Incidenza (VI) negativa degli impatti sulle aree naturali circostanti, habitat ed ecosistemi certificati del sito Natura 2000, siti di interesse comunitario e regionale (SIC/SIR). Queste aree verranno spostate e ricreate in altro territorio, ma questo non è sufficiente per compensare l'impatto negativo sulla zona.
6) Collegamenti e traffico. Il masterplan sottostima il carico complessivo del traffico indotto dal nuovo aeroporto e considera come già in funzione infrastrutture viarie in realtà ancora non completate e, di conseguenza, è necessario prevedere un sistema di collegamento integrato.
edr
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