salta la barra


Comune di Prato

 indietro
24/11/2015 10:06
Sindaco Immigrazione Al centro della commissione il tema “Mafie, migranti e tratta degli essere umani, nuove forme di schiavitů”

Il sindaco Matteo Biffoni in audizione alla Commissione parlamentare antimafia

Sfruttamento della manodopera clandestina, economia sommersa, violazione delle principali norme sui rapporti di lavoro, sul fisco, sui contributi, sulla previdenza sociale e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. E’ per contrastare queste forme di illegalità che il Comune di Prato mette in campo quotidianamente iniziative di controllo e interventi. Un’attività che il Matteo Biffoni, sindaco di Prato e delegato Anci Immigrazione, ha portato come esperienze all’audizione della Commissione parlamentare antimafia che ieri pomeriggio ha affrontato il tema “Mafie, migranti e tratta degli essere umani, nuove forme di schiavitù”.

La commissione ha discusso su un fenomeno complesso e in continua evoluzione: il fenomeno della tratta di esseri umani, infatti, comprende attualmente modalità di azione, tipologie di vittime e forme di sfruttamento sempre più diversificate. Accanto ai modelli per così dire “tradizionali” di sfruttamento, stanno infatti sorgendo nuove forme di tratta finalizzate a una vasta gamma di attività illegali coercitive (furto, borseggio, accattonaggio, vendita di prodotti contraffatti, coltivazione e spaccio di droga) ma anche casi di vittime soggette a sfruttamento multiplo. Le strategie di reclutamento e trasferimento dei migranti irregolari cambiano e si riorganizzano costantemente in risposta alle azioni di contrasto di governi e forze dell'ordine.

A Prato è lo sfruttamento lavorativo il fenomeno più diffuso, con tutte le particolarità legate alla presenza di imprese a conduzione cinese che impiegano manodopera clandestina. Una realtà sulla quale il sindaco Matteo Biffoni ha ribadito la necessità di un’attenzione alta e di un supporto anche da parte della normativa nazionale che deve evolversi per facilitare il contrasto allo sfruttamento lavorativo. Sul territorio sono molteplici gli interventi da parte dell’Amministrazione comunale: in particolare nel 2014 si è avuta un’intensificazione dell’attività di controllo e di contrasto all’illegalità delle imprese a conduzione straniera, tramite un progetto della Regione Toscana.

All’attività consolidata di controllo, esercitata anche dal gruppo interforze, si sono aggiunti controlli giornalieri nelle ditte a conduzione straniera incentrati sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. Dal 1° settembre 2014 a novembre 2015 la Polizia municipale ha partecipato all’attività congiunta con il personale Asl controllando 1187 immobili (829 nel 2015) e 1258 aziende. Solo da inizio anno a oggi dalla Municipale sono state effettuate 200 operazioni, con controlli su 217 immobili dei quali 105 sequestrati.


Il  Comune si è attivato in maniera forte e determinata per contrastare lo sfruttamento lavorativo non solo effettuando controlli, ma  anche con attività di inclusione. Il servizio immigrazione ha lavorato mantenendo attivi servizi di mediazione, corsi di lingua e cittadinanza attiva, percorsi mirati all’inclusione sociale, scolastica ed economica, promuovendo una campagna contro lo sfruttamento del lavoro clandestino e irregolare e aiutando a far emergere i cittadini in condizioni di grave sfruttamento.

In particolare negli ultimi due anni il Comune di Prato, in seguito alla realizzazione di una campagna informativa multilingue, ha rafforzato lo sportello di consulenza giuridica di secondo livello al fine di offrire tutela alle vittime di sfruttamento lavorativo in collaborazione con la Polizia municipale, la Questura e la Procura di Prato. Da una denuncia nel 2013 e 17 denunce per sfruttamento nel 2015. Il Comune sta predisponendo una nuova diffusione di materiale informativo e sta rafforzando la collaborazione con l’azienda sanitaria per l’immediata individuazione degli infortuni sul lavoro al momento dell’accesso al pronto soccorso. Spesso quando le vittime si presentano al Pronto soccorso non spiegano la reale dinamica dell’infortunio per nascondere la loto posizione di lavoro o di soggiorno irregolare. Lo sfruttamento lavorativo lede i principi fondamentali della democrazia, ma è anche tra le principali cause della concorrenza sleale.

edr

1508/15

Condividi su: Condividi su Facebook Condividi su Google Bookmarks Condividi su Twitter
 indietro  inizio pagina