Market San Margherita, il sindaco: "Le sentenze non si commentano, leggeremo le ragioni del Tar, ma resto convinto che le motivazioni per la chiusura sono legittime"
Lotta al degrado, riqualificazione degli spazi, controlli e sanzioni per chi non rispetta le norme. Queste le linee di intervento portate avanti da mesi dall'amministrazione comunale per la zona del Serraglio, via Magnolfi, via Santa Margherita, via Cironi e dintorni. Interventi su più fronti sempre nel limite delle proprie competenze e nell'intento di restituire alla città una delle aree più importanti del centro storico. Uno degli ultimi interventi è stata la chiusura per un anno con ordinanza sindacale del market di via Santa Margherita 14/18. Oggi, da quanto si apprende dalle dichiarazioni dell'avvocato dei titolari del market Maria Di Rocco, il Tar ha bloccato l'ordinanza: "Le sentenze non si commentano, leggeremo le motivazioni e ne prenderemo atto - dichiara il sindaco Matteo Biffoni -. Ma non ci fermiamo, certi della legittimità dell'ordinanza e delle motivazioni che nell'atto stesso che ho firmato lo scorso 19 novembre sono ben dettagliate".
Come spiegato nelle premesse del provvedimento infatti le motivazioni che hanno spinto il sindaco a firmare l'ordinanza sono legate al degrado e allo spaccio in tutta l'area di via Santa Margherita e dintorni, oggetto di ripetuti e continui interventi da parte della Polizia municipale. Un'area in cui sono continue le segnalazioni da parte dei residenti e dei commercianti della zona che denunciano spaccio di droga, schiamazzi e comportamenti che ledono il decoro, la salute, la sicurezza urbana e la civile convivenza.
Da agosto 2014 sia gli agenti della municipale sia le altre forze dell'ordine hanno rilevato che il negozio di via S. Margherita 14/18 è un ritrovo abituale di pregiudicati ed è stato accertato che è un punto di appoggio per gli spacciatori di droga. Tanto che lo scorso settembre sono stati arrestati all'interno del negozio tre nigeriani per detenzione al fine di spaccio di eroina e cocaina: durante l'operazione uno dei tre spacciatori aveva tentato anche di nascondere la droga nel bagno del locale.
Viste le operazioni precedenti e più in generale la situazione di degrado della zona Biffoni aveva quindi deciso di firmare l'ordinanza, interpretando quanto previsto dall'articolo 54 del Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, che attribuisce al sindaco il potere di adottare provvedimenti contingibili e urgenti per prevenire gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana.
edr
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