Anticorruzione, Prato nel 25% delle best practice nazionali
Il Comune di Prato rientra nel 25% dei Comuni capoluogo valutati come Best Pratctice per ciò che riguarda l’adozione e l’applicazione del Piano Anticorruzione. Il dato emerge dallo studio elaborato da Sistema Susio Srl e presentato oggi nel Salone consiliare del Comune nel corso del workshop “Dopo Mafia Capitale. Un benchmark sull’impatto organizzativo dei piani di prevenzione della corruzione tra i comuni capoluogo di provincia”, al quale sono intervenuti i curatori della ricerca Bruno Susio, componente del Nucleo di Valutazione del Comune di Prato, e Samuele Motta, ricercatore presso l'Osservatorio sulla criminalità organizzata dell'Università degli studi di Milano - CROSS, e Roberto Gerardi, Segretario generale del Comune di Prato, Manuela Mei, segretario generale del Comune di Cesena e Ivana Dello Iacono, vicesegretario generale del Comune di Pavia.
“Per noi questo risultato è motivo di orgoglio, perché ci colloca tra le capofila delle amministrazioni trasparenti e che compiono uno sforzo concreto per prevenire i fenomeni della corruzione”, ha detto il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, che ha aggiunto. “In tema di corruzione siamo consapevoli che dotarsi di anticorpi non è di per sé sufficiente a scongiurare il verificarsi di simili fenomeni. Per questo, l’appuntamento di oggi vuole essere il primo passo di un lavoro che deve proseguire e rafforzarsi, a partire dal confronto con realtà simili alle nostre come Cesena e Pavia”.
Per l’assessore al Personale e all’organizzazione, Benedetta Squittieri, “quello odierno è un confronto utile per capire la bontà del nostro lavoro, conoscere le esperienze fatte da altre amministrazioni e affinare i nostri strumenti di intervento preventivo. Il tema di fondo”, ha aggiunto, “è quello di rendere la pubblica amministrazione efficiente nell’erogazione dei servizi al cittadino. E questo è possibile se ci dotiamo di strumenti operativi non solo adeguati ma anche trasparenti”. In questo senso, un contributo importante può arrivare dall’utilizzo sempre più diffuso e condiviso delle nuove tecnologie.
Secondo il direttore generale del Comune, Roberto Gerardi, “le misure sulla trasparenza contenute nel Piano Anticorruzione hanno permesso di rilanciare la concorrenza e le pari opportunità tra gli operatori economici. Lo scopo finale di queste azioni è, da una parte, quello di contribuire alla crescita del paese e, dall’altra, quello di rinobilitare il ruolo del dipendente pubblico”.
L’auspicio emerso dal confronto con Manuela Mei, segretario generale del Comune di Cesena e Ivana Dello Iacono, vicesegretario generale del Comune di Pavia, è quello di avviare un percorso comune. “L’idea di fondo è quella di fare rete per migliorarsi”, ha spiegato ancora Gerardi, “creando un coordinamento tra pubbliche amministrazioni che, attraverso pratiche chiare, condivise e semplici, abbia l’obiettivo di migliorare i nostri piani e i nostri interventi”.
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