Polizia municipale, catturato l'uomo fuggito il 25 agosto 2015
Erano mesi che la Polizia Municipale lo stava braccando, dopo che nel pomeriggio del 25 agosto 2015, dopo aver opposto resistenza alla pattuglia che stava controllando il suo motociclo in via San Giovanni e causato lesioni ad un agente e danni ai veicoli di servizio, era stato fermato, accompagnato presso il Comando di Piazza Macelli e sottoposto ad arresto per essere messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.
D.M. cittadino di nazionalità marocchina, all’epoca dei fatti si era dichiarato minorenne, ma fu prontamente identificato come persona maggiorenne, per mezzo dei rilievi antropometrici eseguiti.
Custodito nella cella di sicurezza del Comando in attesa della comparsa davanti al Giudice disposta per la mattinata successiva, durante la serata aveva palesato un forte stato di agitazione, tanto da doversi ricorrere a un intervento sanitario in ambiente ospedaliero. Nelle fasi del trasferimento notturno all’Ospedale Santo Stefano era riuscito a fuggire alla custodia e a far perdere le proprie tracce.
Da quel momento la Polizia Municipale non ha mollato la presa, iniziando una metodica e riservata indagine, ricercando la persona e individuandone gli spostamenti, sia sul territorio nazionale che all’estero. Il metodo di ricerca adottato, protrattosi con grande impegno per cinque lunghi mesi, aveva fatto intuire l’avvenuto rientro in Italia dell'uomo.
Nei giorni scorsi la Polizia Municipale aveva acquisito elementi di indagine che ne facevano risultare la presenza in città, con individuazione del nuovo luogo di dimora del fuggitivo. Così, con notevole sforzo organizzativo sono stati costantemente monitorati gli spostamenti di numerose persone in un edificio, sospetto nascondiglio della persona, nelle immediate vicinanze del centro di Prato.
Il cerchio si è chiuso quindi oggi pomeriggio quando, avuta la certezza della presenza di D.M. in un esercizio pubblico nei pressi di Porta Santa Trinita, la squadra motociclisti del Comando, pronta ad intervenire da giorni in abiti civili, con un’operazione brillante quanto indolore ha catturato il soggetto impossibilitato a frapporre qualsiasi resistenza per la repentina azione di ammanettamento.
L'uomo, dopo le formalità di rito è già stato tradotto presso il carcere cittadino della Dogaia.
Termina così la lunga vicenda che da tempo aveva lasciato amarezza e rammarico nel personale del Comando di Piazza Macelli che in quella notte di agosto aveva subìto la fuga del giovane marocchino e che ha saputo riscattarsi, con professionalità e costante impegno, da un evento che poteva segnare negativamente l’immagine del Corpo.
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