Consiglio comunale straordinario sulla sanità
E' in corso in palazzo comunale il consiglio comunale straordinario sulla situazione della sanità nel territorio pratese.
Oltre al sindaco Matteo Biffoni, alla giunta e ai consiglieri comunali, sono presenti il direttore generale della AUSL Toscana centro Paolo Morello Marchese, il direttore di programmazione area vasta centro Rocco Donato Damone, il direttore sanitario Società della Salute Michele Mezzacappa, i consiglieri regionali eletti nell'area pratese, i sindaci dei comuni dell'area pratese, il presidente della Provincia di Prato e le organizzazioni sindacali.
Ad aprire il dibattito è stato l'assessore alla Salute Luigi Biancalani, che ha affrontato tre tematiche principali: l'accessivo aumento di accessi al Pronto soccorso, la carenza di posti letto al nuovo ospedale e le risposte non all'altezza delle strutture sul territorio. "Sono aumentati gli accessi al Pronto Soccorso, passati da 70mila a 100mila, numeri comunque in linea con il resto della Regione - ha spiegato Biancalani -. Per quanto riguarda il numero dei ricoveri, a Prato la percentuale si attesta al 10,4, in analogia con il resto della Toscana (10,5%). Se le barelle sostano al Pronto Soccorso è per la difficoltà a smaltire i pazienti all'interno dell'area medica. La situazione del territorio è aggravata da due fenomeni: le quote capitali per la sanità e le quote sanitarie per ricoveri in Rsa. A Prato la quota capitale rimborsata a persona dalla Regione è di 1452 euro, contro i 1507 euro della media regionale, è evidente che siamo sottostimati. Invece, le quote sanitarie per i ricoveri in Rsa, richieste nel 2008, non sono sufficienti, c'è infatti un'unica lista d'attesa e poche quote aggiuntive".
L'assessore Biancalani si è poi soffermato sulla questione dei posti letto: "Stamani sono stati inaugurati 12 nuovi posti per le cure intermedie nella ex palazzina delle malattie infettive del vecchio ospedale. Abbiamo aumentato i posti anche a Villa Fiorita, e questo, lo sottolineo, non vuol dire aver potenziato la sanità privata. Altri 12 posti letto potranno essere aperti attraverso una convenzione regionale nella Rsa. Chiediamo che venga rifinanziato il progetto "dopo l'ospedale meglio a casa"; riattivato il distretto di San Paolo; incrementato le quote sanitarie in Rsa. Vanno inoltre attivate le aggregazioni funzionali territoriali attraverso la costituzione di una rete tra medici, e va estesa la refertazione on line e l'accesso del Centro Unico per le Prenotazioni (Cup) a tutti gli studi medici. Chiediamo inoltre la riapertura dell'edicola al nuovo ospedale, la riduzione delle liste d'attesa e un investimento maggiore in specialistica e diagnostica".
Rispetto all'area del vecchio ospedale - che in parte sarà destinata a parco - Biancalani ha affrontato il tema dei 9mila metri quadrati di edifici che resteranno alla Asl, chiedendo che essi siano destinati a funzioni sanitarie.
"In questi giorni abbiamo risolto il problema del parcheggio di via Foscolo, stiamo lavorando per collegare le linee della Lam al nuovo ospedale, prevedendo la fermata proprio davanti la struttura ospedaliera. Sarà inoltre coperta la pensilina dei mezzi di soccorso socio sanitari - ha concluso Biancalani -. Chiediamo ora a gran voce di potenziare gli ambulatori vaccinali, anche in virtù del nuovo caso di meningite che si è registrato a Prato".
Ecco come si sono espressi i gruppi consiliari:
"L’iniziativa di oggi ci fa individuare le criticità e ragionare attorno alle possibili soluzioni. Il vecchio ospedale non era a norma, in quello nuovo non possiamo non rilevare che ci sono tante cose che vanno bene. Basta pensare a chi ha un bagno in stanza in una camera doppia o a chi ha fatto una dialisi e a tante altre situazioni - ha affermato il capogruppo del Pd Lorenzo Rocchi -. Il punto di fondo è però smettere di guardare ad ogni ragionamento fuori dalle nostre mura con paura. Io credo nell’area metropolitana, intesa come lo strumento per dare più e migliori servizi a tutti. Penso anche che l’ASL si giochi tutto su questa partita. Sarà fondamentale non muoversi solo nell’ottica del risparmio.”
"Bene Villa Fiorita, bene i nuovi letti di cure intermedie, ma c’è bisogno di innovazione e coraggio. E’ necessario a mio avviso individuare nuclei di posti letto a maggiore intensità assistenziale dentro gruppi di RSA, finalizzati ad esempio nell’accoglienza di riacutizzazioni in pazienti cronici - ha spiegato la capogruppo della lista civica Biffoni per Prato Rosanna Sciumbata -. Infine, credo che sia fondamentale individuare una modalità di comunicazione integrata tra i due pilastri della sanità, vale a dire i medici di base e i medici ospedalieri, per riuscire a diminuire gli accessi all’ospedale e le prescrizioni improprie. Occorre non cadere nell’errore di un’ulteriore dilatazione del Pronto Soccorso”.
"Da anni aspettiamo soluzioni ai problemi da chi ci governa ovunque, il Pd, per questo abbiamo richiesto un consiglio comunale straordinario - ha precisato la consigliera del Movimento 5 Stelle Silvia La Vita -. Abbiamo un ospedale che non funziona, costruito da privati che gestiscono anche il parcheggio con le tariffe che tutti conosciamo, ai quali versiamo 21 milioni di euro l'anno d'affitto, con mancanza di posti letto. Non ci sono i presidi territoriali promessi, ci sono liste d'attesa per prestazioni specialistiche e diagnostiche, liste d'attesa per gli anziani nelle rsa, il distretto di Prato ovest chiuso. Quello che chiediamo è una sanità pubblica, universale, efficiente e trasparente. Il contrario di quello che ha inserito il Pd nella nuova legge sanitaria, legge che privatizza e modificata in corsi per rendere nullo il referendum voluto da 55000 cittadini".
Il consigliere indipendente Emanuele Berselli ha spiegato che: "Nessuno sentiva la necessità di costruire un nuovo ospedale, una struttura che oggi più che mai necessita di un incremento del numero dei medici e dei paramedici nei reparti, nonchè di un aumento di posti letto. Il problema che più mi preoccupa in questo momento è che occorre un'azione prioritaria sull'emergenza meningite, per essere quanto meno arginata. La situazione sta assumento i crismi di un'epidemia di meningococco, e in città, così come nel resto della Regione, è necessario iniziare a pensare ad una vaccinazione più capillare, estesa a tutta la popolazione e a tutte le fasce d'età. E' fondamentale quindi coinvolgere tutti i medici di famiglia e i pediatri per cercare di arginare il più possibile un fenomeno che nessuno sta più riuscendo a controllare".
"Tutti abbiamo il diritto di essere curati quando stiamo male - ha esordito la capogruppo di Forza Italia Rita Pieri -. Abbiamo continuato nel corso degli anni ad evidenziare le criticità del sistema ospedaliero, è stato pensato un ospedale con meno posti letto senza creare un contesto territoriale sufficiente ad accogliere tutte le richieste dei cittadini. Il pronto soccorso oggi sembra un campo da guerra, quello che c'è sopra, quindi la struttura ospedaliera vera e propria, non è in grado di recepire le persone che i medici del pronto soccorso hanno preso in visione e in cura. La riforma sanitaria varata dalla Regione va a penalizzare i cittadini e i loro bisogni primari, ossia la necessità di avere dei servizi sanitari adeguati. In favore del risparmio non possiamo permettere che venga meno l'efficacia e l'efficienza dei reparti. Che fine faranno la radioterapia e l'oncologia, che è un'eccellenza pratese? Dare 12 milioni di euro per demolire il vecchio ospedale e dare spazio ad un parco, è una mossa giusta in questo contesto socio sanitario verso il quale stiamo andando incontro?"
"Quando si parla di servizi sanitari ai cittadini la politica deve rimanere fuori, ma è prioritario pensare esclusivamente a risolvere in maniera concreta i problemi dei cittadini - ha spiegato il capogruppo della lista Prato con Cenni Roberto Cenni -. Per quanto riguarda l'ospedale, non si può non sottolineare la carenza di posti letto: abbiamo bisogno di un ospedale che riesca a dare servizi e risposte ai malati cronici. Non si parla di pochi posti letto mancanti, ma di numeri che toccano il centinaio. Chiediamo inoltre che parte dei servizi oncologici siano trasferiti a Prato, viste le competenze e la necessità di sviluppo che potremmo avere. Credo che Prato debba essere considerata come parte integrante del sistema sanitario regionale e necessiti di strutture e servizi adeguati"
"Il re è nudo. Finalmente si capisce che questo ospedale è una struttura nata male e piccola. Non è stata ben valutata la complessità della città - ha commentato Aldo Milone, capogruppo di Prato Libera e Sicura -. Ringrazio gli infermieri, i medici e tutti coloro che svolgono la loro funzione in condizioni non ottimali. I dieci posti in più o in meno non risolvono il problema: sono palliativi. Oggi ho letto sul giornale che l’oncologia femminile andrà a Sesto e ricordo bene la nostra battaglia per creare a Prato un polo di eccellenza dell’oncologia. Per quel che riguarda le RSA, se nel 2008 si è sbagliato a chiedere certe quote, non significa che non si possa più rimediare. Infine, un pensiero per il propagarsi della meningite: il rischio è che i posti letto, di cui tanto ci lamentiamo, vengano occupati in altra maniera".
adr
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