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Comune di Prato

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12/02/2016 10:15
Mangani Simone Cultura La rassegna, curata da Stefano Coppini e promossa dal comune in collaborazione col Kiwanis Club, si svolge dal 17 febbraio al 3 maggio

"Libri d'Italia 2016": sette incontri con gli scrittori al Teatro Cicognini

Gianluigi Nuzzi, Giulia Bongiorno, Federico Maria Sardelli, Marco Malvaldi, Stefano Rodotà, Pietrangelo Buttafuoco e Dacia Maraini

Gianluigi Nuzzi, Giulia Bongiorno, Federico Maria Sardelli, Marco Malvaldi, Stefano Rodotà, Pietrangelo Buttafuoco e Dacia Maraini saranno i protagonisti della ventiduesima edizione di "Libri d'Italia". La rassegna, curata da Stefano Coppini e promossa dal Comune di Prato, insieme al Kiwanis Club Prato, si articolerà in sette incontri, tutti ad ingresso gratuito, che si svolgeranno da questo mese fino a maggio al Teatro Cicognini, in piazza del Collegio, 13.

"Ci è sembrato necessario riprendere un'esperienza che ha portato a Prato scrittori del calibro di Antonio Tabucchi, Mario Luzi, Sveva Casati Modignani, Corrado Augias", ha dichiarato l'assessore alla cultura Simone Mangani.

"Innanzitutto sono molto contento che la rassegna si svolga al Teatro Cicognini. Ho sempre pensato che la cultura e il libro non siano spettacolo ma poter parlare di libri avendo l'attenzione da teatro è per me una soddisfazione - ha affermato il curatore Stefano Coppini -. Si riparte con un bel programma che pone l'accento sui diritti, su quelli delle donne e delle coppie. C'è spazio poi per temi che oggi appassionano molto, cioé quelli sugli scandali, in quanto assecondano un desiderio di chiarezza. Non mancano, inoltre, i romanzi in senso stretto: saranno ben tre gli incontri di narrativa classica. Come curatore parto quindi tranquillo, anche se l'ultima parola su un programma realizzato con passione spetterà al pubblico pratese".

Mercoledì 17 febbraio alle 21.15, si comincia con Gianluigi Nuzzi ed il suo libro-inchiesta "Via Crucis", pubblicato da Chiarelettere. L'autore racconta la lotta che Francesco e i suoi fedelissimi stanno conducendo per riformare la chiesa. Non era mai successo che un giornalista potesse ascoltare la registrazione di diversi incontri riservati tra i vertici del Vaticano e il papa. Ecco Francesco, nominato da poco più di tre mesi, mentre sferra un attacco contro la nomenclatura da anni a capo delle finanze della Santa Sede. Una situazione negativa mai conosciuta nel suo insieme, e qui svelata, che fa capire perché Benedetto XVI si è dimesso. I fasti dei cardinali e le dimore a canone zero, la fabbrica dei santi, le offerte dei fedeli sottratte alla beneficenza, i furti e le truffe commerciali, il buco nero delle pensioni, le veline e i veleni di chi sabota la vigorosa rivoluzione del papa, tra spionaggio, scassinamenti e azioni di delegittimazione. Una guerra, qui ricostruita come in un giallo. In gioco è il futuro della chiesa e la sua credibilità nel mondo.

Si prosegue sabato 5 marzo alle 17 con Giulia Bongiorno che presenterà "Le donne corrono da sole", edito Rizzoli. Com’è possibile che domande come “Dove sono finiti i miei calzini” siano rivolte sempre alle donne? Le donne continuano a fare quello che facevano cinquant’anni fa, magari con il cellulare in mano. Restano loro a dover fare quadrare, da sole, lavoro, casa e famiglia. In questo viaggio tra norme inadeguate e pregiudizi – degli uomini ma non solo –, esperienze personali e storie di altre donne, Giulia Bongiorno ricorda l’urgenza di agire per passare dalla libertà virtuale a quella reale: battendosi quotidianamente per la distribuzione dei doveri familiari nonché per l’approvazione di leggi sacrosante per una parità concreta (dalla previsione dei meccanismi di quote di genere in ogni ambito alla trasmissibilità del cognome materno sino all’introduzione del compenso per il lavoro domestico), con l’ambizione di ottenere anche più degli uomini. Perché soltanto con la disparità a favore delle donne è possibile uscire dalla discriminazione.

Venerdì 11 marzo alle 21.15, poi, Federico Maria Sardelli, raffinato direttore d'orchestra farà rinascere Antonio Vivaldi, una figura dimenticata da circa 200 anni, di cui lui è uno dei massimi esperti al mondo. "L'affare Vivaldi", pubblicato da Sellerio, è il suo primo romanzo. L'autore delle "Le quattro stagioni", passato di moda dopo una vita di successi, morì in miseria e indebitato fino al collo. I manoscritti con la sua musica passarono di mano in mano fra bibliofili e lasciti ereditari, scomparendo per quasi due secoli. Riemersero, seguendo vie accidentate e occulte, grazie al congiungersi dell'avidità di un vescovo salesiano e l'intelligente intuito di due appassionati studiosi torinesi, Gentili e Torri. Ma da questo momento in poi gli autografi del musicista di Venezia dovettero passare nuove disavventure. Causa stavolta l'indifferenza dello Stato, l'odiosa idiozia antisemita del regime fascista, l'opportunismo e l'ingratitudine dei nuovi padroni dell'Italia.

Venerdì 25 marzo alle 21.15 ritorna Marco Malvaldi col suo nuovo giallo "Buchi nella sabbia", edito Sellerio. Come in "Odore di chiuso", lo scrittore ci racconta a suo modo un grande personaggio della letteratura italiana: Ernesto Ragazzoni, poeta anarchico, antimilitarista e amante della bottiglia, che avrebbe voluto che sulla propria tomba fosse scritto: "D'essere stato vivo non gli importa". Accanto a lui, quale grottesco contrappasso, agisce nel romanzo, come in un duetto, un rigido ufficiale dei regi carabinieri. Siamo nel 1901, tempo di attentati (il re Umberto è stato appena ucciso), e a Pisa, terra di anarchia. Al Teatro Nuovo si aspetta il nuovo re, per una rappresentazione della Tosca di Giacomo Puccini e le autorità sono in ansia perché temono atti sovversivi. L'omicidio avviene ugualmente, proprio sul palcoscenico e al culmine del melodramma, e non resta che scoprire se sia un complotto reazionario o un atto dimostrativo di rivoluzionari. O un banale assassinio...

Venerdì 15 aprile alle 21.15 arriva Stefano Rodotà per parlare della sua ultima opera "Diritto d'amore", edizione Laterza. Le parole diritto e amore sono compatibili o conflittuali? Nell'esperienza storica, il diritto si è impadronito dell'amore. Lo ha chiuso in un perimetro, l'unico giuridicamente legittimo: il matrimonio. Un contratto di diritto pubblico, sorvegliato dallo Stato, basato sulla stabilità sociale, la procreazione, l'educazione dei figli e portatore di una morale ritenuta prevalente, quella cattolica. Oggi, la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea vieta ogni discriminazione e legittima, in condizioni di parità, unioni diverse da quella matrimoniale, ma se rivolgiamo lo sguardo alla società italiana, cogliamo ancora troppe tracce di una politica del disgusto che continua a ritenere inaccettabili i diritti dell'amore. Una politica che si nutre di pregiudizi, sorda ai richiami dell'Europa, ostacola l'abbandono delle discriminazioni e nega alle persone diritti fondamentali, come l'accesso paritario di tutte le coppie al matrimonio.

Venerdì 22 aprile alle 21.15 sarà il turno di Pietrangelo Buttafuoco con "Il feroce saladino", edito Bompiani. Più che la scimitarra, la forbice: era questa la percezione dell'islam nell'immaginario degli italiani. Le forbici sul fez di Totò "Turco Napolitano", o la simpatia malandrina del Sarracino cantato da Carosone. Da religione residuale l'islam oggi è diventato l'incubo di tutti. Della strage di "Charlie Hebdo" a Parigi resta un fotogramma: un musulmano che spara a un altro musulmano. Il primo uccide in nome di Allah, il secondo muore invocandolo. È una guerra civile all'interno dell'islam quella che incendia la comunità musulmana. Si chiama fitna ed è la discordia insanabile, una faida che non trova tregua e che trascina nel proprio gorgo tutti. L'Isis cancella coi caterpillar l'antica città di Hatra. Di duemila anni di storia resta la polvere e una minaccia: la demolizione delle Piramidi in Egitto. Uno scempio messo in atto dai terroristi che non risparmia neppure i luoghi santi della religione di Maometto.

A chiudere la rassegna martedì 3 maggio alle 17 ci sarà il graditissimo ritorno a Prato di Dacia Maraini con la sua ultima fatica "La bambina e il sognatore", edito Rizzoli. Ci sono sogni capaci di metterci a nudo. Lo capisce appena apre gli occhi, il maestro Nani Sapienza: la bambina che lo ha visitato nel sonno non gli è apparsa per caso. Camminava nella nebbia con un’andatura da papera, come la sua Martina. Poi è svanita, un cappottino rosso inghiottito da un vortice di uccelli bianchi. Ma non era, ne è certo, sua figlia, portata via anni prima da una malattia crudele e oggi ferita ancora viva sulla sua pelle di padre. E quando quella mattina la radio annuncia la scomparsa della piccola Lucia, uscita di casa con un cappotto rosso e mai più rientrata, Nani si convince di aver visto in sogno proprio lei. È così che Nani contagia l’intera cittadina di S. con la sua ossessione per ritrovare Lucia... Con questo romanzo potente, Dacia Maraini ci guida al cuore di una paternità negata, scoprendo i chiaroscuri di un sentimento che non ha mai smesso di essere una terra selvaggia e inesplorata.

aflm

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