Piano per il lavoro sicuro, Faggi: "Rendere strutturali i controlli degli ispettori"
“I risultati raggiunti attraverso i controlli degli ispettori Asl nelle aziende sono molto positivi, ma nessuno si illude che il problema del rispetto delle regole e della sicurezza nei luoghi di lavoro sia risolto”. Lo hanno affermato il vicesindaco di Prato, Simone Faggi, e il coordinatore regionale per il Piano per il lavoro sicuro, Renzo Berti, al termine della riunione del tavolo pratese “Patto per il lavoro sicuro” che si è svolta questa mattina in palazzo comunale e alla quale hanno partecipato tutte le categorie economiche. Intanto si comincia a guardare anche al futuro, con l’idea di arrivare a definire un progetto con il quale potenziare i controlli anche sul terreno della regolarità contributiva e fiscale.
“In considerazione dei dati analizzati stamani”, ha aggiunto il vicesindaco Faggi, “dal tavolo è emersa la necessità di rendere strutturale il percorso dei controlli, perché solo così potremo contare su un baluardo in tema di prevenzione del rischio e i affermazione di una cultura sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Affinché tutto questo sia possibile, il tavolo pratese ritiene necessario che la Regione Toscana stabilizzi le assunzioni di un numero congruo di ispettori”.
Il vicesindaco Faggi ha sottolineato anche un’altra necessità emersa dal tavolo. “Ora serve un passo in più. Bisogna ampliare i controlli, che già stiamo facendo ma che vanno potenziati, alla regolarità contributiva e fiscale, che dovranno avere la stessa intensità con cui si sono fatti e si stanno facendo le verifiche sulla sicurezza”.
Il tavolo si riunisce con cadenza periodica e ha l’obiettivo di verificare l’andamento dei controlli attuati dagli ispettori Asl e valutare nuove ipotesi di intervento.
I controlli effettuati finora in ambito di area vasta hanno interessato circa 4.000 aziende.
“Al primo controllo i due terzi delle aziende sono risultate non regolari in ordine alla sicurezza”, ha spiegato Berti, “e hanno ricevuto le prescrizioni Asl alle quali doversi adeguare. L’84% delle aziende hanno ottemperato alle richieste e hanno pagato la multa, con introiti che, a fine 2015, sono risultati pari a 4 milioni e 861 euro, permettendo di autofinanziare gli investimenti messi in campo dalla Regione per questa iniziativa”.
Secondo le stime elaborate, questi dati, proiettati in prospettiva, alla fine del 2016 consentiranno di avere l’80% delle aziende in regola.
lm
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