L'ultimo saluto della cittą ad Alessandro Lucarini
Cittadini, amici, ex amministratori e compagni di partito, consiglieri comunali e assessori in carica hanno gremito la sala consiliare del Comune per salutare, per l’ultima volta, Alessandro Lucarini, sindaco della città dal 1985 al 1989. Alla cerimonia hanno preso la parola, per ricordare il suo impegno rigoroso e innovativo in politica e nell’amministrazione della cosa pubblica, il sindaco Matteo Biffoni, l’ex sindaco e ora senatore Claudio Martini, il presidente del Pin Maurizio Fioravanti e il parroco di Santa Lucia, don Mauro. Proprio don Mauro ha letto il messaggio inviato alla moglie Gabriella e al figlio Federico e alla parrocchia di Santa Lucia per ricordare il lavoro tenace che Alessandro Lucarini, da sindaco, compì per giungere al gemellaggio tra la città di Prato e quella di Ebensee, che la storia ha reso unite dalla tragedia, vissuta su fronti opposti, della deportazione e dei campi di sterminio.
Di seguito il discorso del sindaco Matteo Biffoni alla cerimonia di commemorazione:
"Chi ha lavorato in prima persona con Alessandro Lucarini ne ricorda la grande cultura e intelligenza, la capacità di mettere la propria passione politica al servizio degli altri. Negli anni in cui Lucarini era alla guida del Partito Comunista Italiano e in cui svolse il suo mandato di Sindaco, io ero un bambino. Ma a oltre trent’anni dal congresso di Coiano del 1983 non posso che apprezzare il grande merito di Lucarini di aver sostenuto il cambiamento del gruppo dirigente di allora, riuscendo a fare da ponte verso le giovani generazioni. Claudio Martini meglio di me potrà ricordare quegli anni. Fu l’inizio di una strada che portò a un grande cambiamento politico, oltre che nella gestione amministrativa della città.
Segretario del Partito comunista, presidente del Teatro Metastasio, negli anni in cui ricoprì il ruolo di sindaco, tra il 1985 e il 1989, Lucarini si trovò a governare una città che viveva quotidiane trasformazioni, uno sviluppo notevole soprattutto sotto il profilo sociale. Durante il suo mandato, nel 1986, ebbe l’onore di incontrare Giovanni Paolo II e di presentare a Karol Wojtyla la Prato dell’operosità e del lavoro, in una giornata che fu storica per la nostra città. In occasione della visita di Papa Francesco, lo scorso novembre, ho riletto come il sindaco Lucarini accolse e commentò quella giornata e nelle sue parole si ritrova tutta la profondità di un intellettuale di grande spessore culturale.
A Lucarini si deve anche il gemellaggio tra Prato e Ebensee,
siglato nel 1987: un patto dal grande significato morale, alla cui
realizzazione ha partecipato al Comitato internazionale di
Mauthasen, l’organismo mondiale che raccoglie i superstiti
dei campi di sterminio. Un gemellaggio voluto da quei pratesi, su
tutti Roberto Castellani, deportati nei campi di Ebensee e
Mauthausen e che Lucarini portò a compimento nel rispetto
della storia.
Gli anni in cui fu Sindaco per Lucarini non furono anni
facili, ma terminata quella esperienza e passato il timone a
Claudio Martini, accettò volentieri di coordinare la scuola
del partito dove regalò a molti giovani la propria
preparazione, la capacità di essere un educatore attento.
Grande studioso, è stato sempre attivo nel sindacato Spi
Cgil, dove ha seguito la politica degli anziani con forte impegno
per i problemi sociali.
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