Scioperi del 7 marzo 1944, stamattina la celebrazione solenne
Celebrazione solenne, questa mattina in piazza delle Carceri, per ricordare gli avvenimenti tragici 7 marzo 1944, quando in seguito allo sciopero generale di quei giorni centinaia di pratesi vennero rastrellati per le strade e nelle fabbriche dalla truppe naziste e fasciste e vennero imprigionate nel Castello dell'Imperatore, da dove furono deportate verso i campi di lavoro di Mathausen ed Ebensee, un viaggio senza ritorno quasi per tutti.
Per celebrare quel sacrificio è stata deposta una corona di alloro ai piedi della lapide, posta sotto le mura del Castello dell’Imperatore a ricordo di quegli eventi. Alla cerimonia hanno presenziato il sindaco, Matteo Biffoni, il prefetto Maria Laura Simonetti, i rappresentanti dei Comuni di Poggio a Caiano, Carmignano e Vernio, le autorità civili, religiose e militari della città, l'Associazione nazionale ex deportati (Aned) e le associazioni combattentistiche e d'arma.
Ad assistere alla cerimonia anche gli alunni di alcune classi delle scuole secondarie di primo grado Ser Lapo Mazzei, Malaparte e Carlo Alberto dalla Chiesa.
Dopo la cerimonia, il corteo, aperto dai gonfaloni dell’Aned e del Comune di Prato, ha raggiunto il palazzo comunale dove, nel salone consiliare, si è svolto un incontro con gli studenti, che è stato voluto e organizzato dalla presidente del Consiglio comunale Ilaria Santi e dall’assessore alla pubblica istruzione Maria Grazia Ciambellotti.
Il sindaco Biffoni, salutando i ragazzi, ha ricordato che “è necessario tramandare la memoria di un atto di coraggio come quello compiuto dai lavoratori e dai cittadini pratesi nel marzo del 1944 perché rappresenta una testimonianza alta per l’affermazione della libertà”.
Il dovere di ricordare, per scongiurare il ripetersi dei drammi avvenuti nella seconda guerra mondiale, è stato sottolineato anche dal presidente dell’Aned Giancarlo Biagini, che ha invitato alla fine del suo intervento i ragazzi a soffermarsi alla vetrina che dà su Corso Mazzoni, per leggere i nomi dei deportati e ad immaginarne i volti e le storie.
Un altro invito a leggere i nomi dei deportati è stato rivolto agli studenti presenti dalla Presidente del Consiglio Ilaria Santi, questa volta in relazione alle pietre d'inciampo, dodici sampietrini di ottone posati dall'artista berlinese Gunter Demnig sui marciapiedi del centro storico dove furono arrestati i 133 pratesi, nell'ambito di un'iniziativa europea partita a Colonia nel 1995.
E' stato, poi, proiettato il film "Voci dai lager", al quale è seguito il concerto di flauto, tastiere e violini di alcuni ragazzi delle Ser Lapo Mazzei, intervallato dalla lettura di alcuni temi scritti dagli stessi studenti.
"Usciamo da questa giornata tutti un po' migliori perché abbiamo attualizzato i temi di questo momento di ricordo. E' stato bello vedere i ragazzi riflettere e raccogliere il testimone di chi queste cose le ha vissute", ha affermato nelle conclusioni l'assessore alla pubblica istruzione Mariagrazia Ciambellotti.
aflm
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