Ordinanza chiusura Igho Market, il Tar dā ragione al Comune
L’ordinanza sindacale di chiusura per un anno dell’Igho Market di via Tintori 71-73-75, così come già avvenuto nel caso del market di via Santa Margherita, è legittima e fondata. A dirlo è il Tribunale amministrativo regionale per la Toscana che nella giornata di ieri ha respinto la richiesta di sospensiva dell'ordinanza avanzata dai titolari dell'impresa. In attesa dell'udienza di merito e quindi della sentenza definitiva, l’ordinanza del Tar segna comunque un passo importante perché, alla luce della copiosa documentazione presentata dal Comune di Prato, riconosce il supporto di adeguati riscontri alle motivazioni che hanno spinto il sindaco Matteo Biffoni a firmare la chiusura per un così lungo periodo dell'attività. Il market in questione infatti è accertato che fosse un “abituale ritrovo di spacciatori di droga e di persone socialmente pericolose” e quindi “tale presupposto appare, ad un primo esame, idoneo a legittimare l'adozione di un provvedimento finalizzato alla tutela dell'incolumità pubblica e della sicurezza urbana”.
L'ordinanza di chiusura per un anno era stata firmata da Biffoni lo scorso 19 febbraio ed era arrivata al termine di quasi un anno di operazioni e appostamenti effettuati dalla Polizia municipale e grazie a quanto emerso dai rapporti di servizio tra il 19 maggio 2015 e l'11 febbraio 2016 e dai vari interventi svolti dalle Forze di Polizia nella zona si era potuto riscontrare che il negozio Igho Market era di fatto "il punto di riferimento e aggregazione di tossicodipendenti" e il "principale luogo di abituale ritrovo di persone socialmente pericolose dedite ad attività criminose, oltre che punto di appoggio e rifugio per gli spacciatori di droga, per lo più di nazionalità nigeriana".
Nelle premesse dell’ordinanza sindacale veniva fatto riferimento anche agli esposti presentati dai cittadini, che nei mesi si erano rivolti all'Amministrazione comunale, e alle numerose denunce di abitanti ed esercenti della zona fatte tramite la stampa locale.
Come nel caso del market di via Santa Margherita, chiuso il 19 novembre 2015, l'ordinanza sindacale faceva inoltre riferimento all' articolo 54 del Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali,che dà la facoltà al sindaco di intervenire sia per contrastare che per prevenire situazione urbane di degrado quando ne sussistano sufficienti motivazioni, presupposto che deve sempre trovare riscontro in indagini approfondite e rigorose e che richiedono i tempi necessari. Questo presupposto è stato recepito anche nel regolamento sul commercio in sede fissa approvato recentemente dal Consiglio comunale, prevedendo la chiusura immediata delle attività quando viene registrato il ripetersi di un reato all'interno dell'attività stessa.
"Ringrazio l'ufficio legale del Comune per il lavoro svolto fino a ora – sottolinea il sindaco Matteo Biffoni. – Gli atti e le decisioni del tribunale non si commentano, ma sicuramente il pronunciamento di ieri è importante. E ringrazio anche la Polizia Municipale, perché senza il loro lavoro le ordinanze di chiusura dei market che in realtà funzionavano come punto di riferimento per attività criminose non avrebbero potuto avere il supporto di riscontri che il Tar ha dichiarato legittimi e fondati. Adesso aspettiamo i giudizi di merito per entrambi i market chiusi, consapevoli che nulla è scontato, ma forti di questi primi, favorevoli, passaggi di fronte al Tar. Nel frattempo continuiamo a lavorare senza fare discorsi o annunci ma con i fatti, perché all’illegalità non facciamo sconti”.
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