Rsa di Narnali, al via il processo. Il sindaco Biffoni: "Tutta la comunità è al fianco degli ospiti della struttura e dei loro familiari"
Si terrà giovedì prossimo la prima udienza del processo sui maltrattamenti ai danni di alcuni ospiti della Rsa di Narnali. Alla vigilia dell'inizio del percorso giudiziario i familiari degli anziani insieme al sindaco hanno voluto ribadire la necessità che tutta la città sia unita nell'affrontare questa vicenda: "Quanto è accaduto nella Rsa è stato doloroso e sconvolgente non solo per gli ospiti e per le loro famiglie, ma per tutta la comunità - ha sottolineato il sindaco Matteo Biffoni -. Da parte del Comune c'è una volontà di vicinanza totale e assoluta ai familiari per i quali queste violenze sono non solo motico di dolore, ma anche una rottura del rapporto di fiducia verso i servizi della comunità. Quando si affidano soggetti deboli, anziani, malati o bambini, alle cure di chi dovrebbe aiutarli lo si fa con fiducia. Quanto è accaduto mina questo rapporto e mina un pezzo fondamentale del nostro essere comunità". Il sindaco ha anche sottolineato come il Comune di Prato stia valutando l'opportunità di costituirsi parte civile nel corso del processo: "L'ufficio legale sta analizzando i documenti per capire se ne sussistono le condizioni perché sono scelte che vanno fatte dotto un profilo tecnico. A noi non interessa mettere alcuna bandierina, ci costituiremo parte civile solo se possibile. In ogni caso noi siamo e resteremo al fianco degli ospiti della Rsa e delle famiglie durante tutto il percorso".
I familiari, assistiti dall'avvocato Rocca, hanno fatto appello
a un sostegno da parte di tutta la città: "Per noi
sarà difficile anche affrontare il processo, sarà
doloroso - hanno spiegato -. Per questo è importante sentire
che il Comune di Prato e tutta la comunità ci sostengono e
ci sono vicini. Chiediamo che venga fatta giustizia, che si faccia
chiarezza su tutti gli episodi. Ringraziamo il sindaco per questa
vicinanza, non vogliamo sentirci soli". Nelle parole dei familiari
il dolore, ma anche l'amarezza per la fiducia tradita: "Non siamo
familiari distratti, siamo sempre stati in costante rapporto con i
nostri genitori o parenti anziani ospitati nella Rsa che,
ricordiamo, è stata portata spesso come esempio di
eccellenza. Quando abbiamo percepito qualcosa di strano lo abbiamo
denunciato, ma nessuno poteva sospettare quanto è emerso e
che ha creato tanto sconcerto, dolore e senso di tradimento".
Il sindaco ha ribadito la fiducia nel lavoro della Procura:
"E' importante che chi ha avuto delle responsablità in
queste vicende, chi ha sbagliato, sconti le pene previste. E'
doveroso non solo per gli ospiti della Rsa e delle loro famiglie,
ma anche per rispetto verso le tante persone, la maggioranza, che
in queste strutture lavorano con correttezza, passione e
dedizione".
edr
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