Inchiesta sul caporalato, Biffoni: "Il sistema ha risposto compatto. Regole e diritti dei lavoratori vanno difesi con ogni mezzo"
"L'operazione di oggi dimostra due facce della stessa medaglia: da un lato c'è il tessuto sano della nostra città, che si riflette nel magistrale lavoro svolto dalla Procura e dalle forze dell'ordine, ma anche nella reazione pronta e severa del sistema di accoglienza profughi. Quando gli operatori che gestiscono l'accoglienza in Santa Caterina hanno avuto le prime avvisaglie del fenomeno hanno subito incoraggiato le denunce e si sono messi a disposizione della Procura che, con un intervento puntuale è riuscita a troncare un giro di sfruttamento e caporalato". Così il sindaco Matteo Biffoni commenta la notizia sull'indagine sul caporalato tra Firenze e Prato che ha portato a 12 avvisi di garanzia e all'individuazione di un giro di sfruttamento di richiedenti asilo in aziende vinicole toscane. "Dall'altra parte però troviamo cittadini pakistani senza scrupoli che sfruttano le persone in condizioni di debolezza, ma anche professionisti della nostra città coinvolti, tre consulenti del lavoro sospettati di aver falsificato documenti e buste paga per permettere agli sfruttatori di lucrare violando ogni regola e ogni diritto dei lavoratori. Accanto ai pakistani che hanno creato questo giro d'affari sulla pelle delle persone troviamo dei nostri connazionali: questo è vergognoso e inaccettabile. L'impegno della città di Prato per un lavoro regolare, rispettoso delle leggi e dei diritti dei lavoratori è continuo e questa operazione lo dimostra ancora una volta".
edr
Condividi su: